Lavoro

Passaggio Enel Green Power-Enel, no del sindacato

La scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power in favore di Enel non piace alla Federazione UGL Chimici Energia che tema una vendita

"In data 17 novembre 2015 i Consigli di Amministrazione di Enel e di Enel ed Green Power hanno approvato la scissione parziale non proporzionale di Enel Green Power S.p.A. in favore di Enel S.p.A". E' la Federazione regionale dell'Unione Generale del Lavoro Chimici Energia a intervenire in una nota stampa sul nuovo assetto societario.

"La scissione prevede - spiegano in una nota dall'organizzazione sindacale - l’assegnazione da parte di EGP in favore di Enel della partecipazione totalitaria detenuta dalla stessa EGP in Enel Green Power International B.V., holding di diritto olandese che detiene partecipazioni in società operanti nel settore delle energie rinnovabili nel Nord, Centro e Sud America, in Europa, in Sudafrica e in India, e attività, passività, contratti, rapporti giuridici, connessi a tale partecipazione; inoltre il mantenimento in capo ad EGP di tutti i restanti elementi patrimoniali e quindi, essenzialmente, le attività italiane e le residue limitate partecipazioni estere".

"Negli ultimi anni EGP ha raggiunto importanti risultati sia operativi che economico-finanziari, centrando i propri obiettivi di crescita ed internazionalizzazione - spiegano dalla Federazione - Secondo l’Azienda l’operazione di scissione parziale è volta a dare corso ad una completa integrazione del settore delle energie rinnovabili all’interno del Gruppo Enel".

Ma la segreteria Regionale UGL Chimici Energia "non condivide assolutamente questa 'scissione', innanzitutto perché non è possibile parlare di 'completa integrazione del settore delle energie rinnovabili all’interno del Gruppo Enel' se con questa operazione vengono separati gli impianti, che fino ad oggi erano tutti di proprietà di Enel Green Power, da fonte rinnovabile presenti in Italia dagli altri presenti in tutto il mondo".

"Enel Spa si è presa poi la parte della società più remunerativa ed in maggiore sviluppo lasciando in Enel Green Power la parte italiana dove, purtroppo, per molti motivi i margini di sviluppo e di investimento sono praticamente nulli - prosegue l'organizzazione sindacale - Con questa scissione non vorremmo che, come altre volte in Italia, fosse stata creata una Società già impacchettata e pronta per la vendita a privati con tutte le conseguenze occupazionali, ambientali che abbiamo già vissuto innumerevoli volte". "Come sindacato UGL - conclude la nota della Segreteria Regionale - vigileremo e lotteremo affinché ciò non si verifichi".