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"Servono tamponi rapidi per chi lavora"

Lettera del Centro commerciale naturale pomarancino ad Ausl, sindaca e Regione: "Cinque giorni di attesa per avere l'esito sono troppi"

L’associazione Centro Commerciale Naturale di Pomarance lancia un appello per ricevere in tempi brevi l’esito dei tamponi che vengono effettuati a chi ha una attività e ai suoi dipendenti, in caso di sospetta positività al Covid-19. Il presidente del Ccn, Cesare Dell’Omo, ha inviato una lettera alla direzione della Azienda Usl Toscana Nord Ovest, al presidente della Regione Eugenio Giani e alla sindaca di Pomarance Ilaria Bacci. 

“Il Centro Commerciale Naturale è un’Associazione che raggruppa imprese commerciali, bar e ristoranti presenti a Pomarance – si legge nella lettera -. Come realtà associativa, radicata nel territorio dell’Alta Val di Cecina, desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per il ruolo svolto dalle Istituzioni nella gestione dell’emergenza sanitaria, tutt’ora in corso”.

“L’Associazione si prefigge di sostenere e di rappresentare le esigenze della categoria. Le nostre attività si reggono, prevalentemente, sull’operato di pochi addetti - prosegue il presidente del Ccn -. Come per tutti, in caso di sospetta infezione da Coronavirus è prevista l’attivazione dell’iter diagnostico mediante tampone. In tale evenienza il titolare dell’esercizio interessato è costretto a chiudere l’attività fino all’esito del tampone. L’attesa in questione, per alcuni casi, si è protratta per oltre 5 giorni aggravando la situazione economica dei singoli esercizi”. 

"In una situazione già difficile che con l’ultimo Dpcm del 24 ottobre va ancora ad aggravarsi per alcuni esercizi" - ricordano dal consiglio direttivo del Ccn -. La piccola e media impresa non gode di nessuna tutela nel caso si debba chiudere una attività nell’attesa del tampone - ricorda Dell'Omo -: una soluzione al problema segnalato potrebbe essere quella di stabilire un iter preferenziale per i tamponi effettuati sui titolari di attività commerciali, di bar e di ristorazione al fine di ridurre al minimo l’arco temporale compreso tra l’effettuazione dell’accertamento e l’esito dello stesso”.

"Non vogliamo assistenzialismo - sottolineano dal Ccn -, ma chiediamo di poter fare il nostro lavoro nel pieno rispetto delle norme, dei protocolli e a tutela della salute di tutti".