Attualità

Quando in città c’era la casa dello studente

Attiva negli anni Sessanta, è stata un luogo di culto di un’intera generazione. Ecco com'era

La facciata del palazzo in cui si trovava La casa dello studente

Nei sotterranei di un antico palazzo volterrano, in via Guidi, gli studenti della città avevano dato vita a “La casa dello studente” (per gli “adepti” semplicemente il “club”), un luogo di ritrovo per ascoltare musica, conversare, ballare, giocare a flipper e leggere libri che magari “non rientravano nei programmi scolastici” (tra questi Tropico del cancro di Henry Miller, L’amante di Lady Chatterley di D. H. Lawrence e testi di scrittori americani oggi considerati classici).

Avevano accesso a questo “paradiso” della goliardia tutti gli allievi delle scuole superiori volterrane e gli iscritti all’università. Il fascino del luogo, l’età considerata adulta dei frequentatori, le leggende nate attorno ad alcuni di loro rappresentavano per i più giovani, che non avevano ancora l’età per essere ammessi, una meta da realizzare il prima possibile.

L’esperienza è durata dalla fine degli anni Cinquanta fino ai primi anni Settanta, quando è iniziato il periodo della contestazione e si affermato un modo nuovo di vivere l’identità studentesca.