Provati dalle numerose salite che caratterizzano Volterra, gli affaticati abitanti si concedono un po’ di meritato relax. Tra le inevitabili conseguenze di scalinate e strade ripide, infatti, si manifestano puntuali i famigerati dolori muscolari che, molto spesso, vengono accompagnati dall’espressione gergale “povere le mie cianchine”. Il modo di dire, che riprende l’allusione alle gambe zoppicanti, accompagna generalmente l’atto di sedersi.
Preluso da una mimica teatrale che coniuga sofferenza e beatitudine, il riposo degli arti inferiori sottolinea le difficoltà motorie di chi risiede in una città situata in alto.