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Rossi ai sindaci: niente tagli alle poste

Il governatore ha incontrato un centinaio di amministratori locali interessati dalla chiusura dei 63 uffici postali e del ridimensionamento di altri 37 presidi

"Non passeranno i tagli agli uffici postali della Toscana". Con questa frase, sottolineata dall'applauso convinto di oltre cento sindaci, il presidente della Toscana Rossi ha sintetizzato la linea della Regione di fronte al piano di ristrutturazione di Poste. Questa mattina nella sala della Presidenza della Regione, dove Regione, Anci e Uncem avevano convocato la riunione, Rossi ha ascoltato gli interventi di decine di sindaci dei comuni interessati dai tagli, tra cui Sandro Cerri, primo cittadino del Comune di Montecatini Val di Cecina, e Carlo Giannoni, sindaco di Monteverdi Marittimo.
Numerosissimi gli interventi dei sindaci che hanno fatto presenti a Rossi i disagi del territorio, tra cui quello di Giannoni: "i nostri abitanti si ritroveranno l'ufficio postale a 25 chilometri; se si allontanano questi servizi come fa a continuare a credere che queste realtà possano andare avanti?"

La riunione odierna è servita anche a definire un piano d'azione: sin da domani, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, Rossi coinvolgerà nella questione gli altri presidenti di Regione (in Toscana il consiglio regionale ha già approvato una mozione sulla questione). Inoltre, solleciterà un incontro al Governo (Il Ministero dell'economia detiene il 65% di Poste s.p.a.) e all'amministratore di Poste S.p.a. Caio. A questi destinatari e ai parlamentari italiani sarà inviata una lettera sottoscritta, oltreché da Rossi, dai sindaci presenti alla riunione di oggi per richiedere lo stop al piano. Infine, si costituirà un esecutivo di questo movimento contro il taglio alle poste per un aggiornamento costante sulla situazione e la definizione di altre iniziative.

"Tagliare 63 uffici postali che costano pochi milioni è un atto che suona come insulto ai pensionati, agli anziani, a chi sta in montagna, a chi vive nelle parti meno accessibili ai flussi urbani - ha detto Rossi al termine della mattinata - ci batteremo insieme ai Comuni perché questo piano scellerato non passi e perché questa presenza dello Stato a garanzia di un servizio universale si mantenga. Per questo chiederemo a Poste il ritiro del Piano". "La nostra non è una posizione irragionevole: in fatto di tagli la Toscana ha già dato, laddove è stato possibile tagliare lo si è già fatto nel 2012 – ha chiarito Rossi – allora siamo anche intervenuti in via sostitutiva con i punti 'Ecco fatto'; ma questa volta no: non siamo in presenza di un'azienda che ha buchi di bilancio, bensì di un'azienda che nel 2013 ha avuto oltre un miliardo di utili netto".