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"Saline sia paese del sale, non Volterra"

Dura polemica della Pro Loco di Saline di Volterra contro la delibera comunale che inquadra tutta la città in una peculiarità della sola frazione

"Più il tempo passa e più questa storia di “Volterra- Città del Sale” non ci va giù".

Lo dice la associazione Pro Loco di Saline di Volterra, polemizzando duramente col Comune dopo la delibera ( vedi articoli correlati ) che attribuisce a Volterra il titolo di "Città del Sale".

"Non lo riteniamo accettabile", dice la pro Loco. "Con quello che è scritto all’interno della delibera di Giunta si vuole raccontare una storia parziale, partigiana e volutamente depurata di tutti quegli aspetti scomodi e sconvenienti che è bene dimenticare o rimuovere.

E’ certamente vero che la storia della Salina e di Saline (la fabbrica ed il paese sono la stessa cosa, perché la Salina ha creato il paese di Saline ed il paese di Saline ha influenzato le sorti dello stesso stabilimento) è una storia di glorioso sviluppo industriale avviato da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana che ha creduto fortemente nello sfruttamento del salgemma, creando uno stabilimento talmente importante da determinare anche la realizzazione di una linea ferroviaria, storia che si è sviluppata grazie ai Monopoli di Stato che ha dato lavoro, istruzione, benessere e un sistema di welfare aziendale che oggi ci sogniamo a tutta la Valdicecina."

"È altrettanto vero però - aggiunge la Pro Loco - che dopo quel periodo glorioso, con la sottoscrizione segreta e sottaciuta alla popolazione del famigerato accordo Monopoli – Solvay del ‘96, la storia è cambiata, nel giro di pochi anni lo stabilimento della Salina è stato progressivamente svuotato di persone e lavoro, gli immobili dei Monopoli sono stati lasciati a marcire e franare e ci siamo fatti portare via, senza ottenere niente in cambio, oltre a tutto il territorio circostante al paese, la risorsa principe che oggi si vorrebbe elogiare: il Sale. Tutte le colline intorno all’abitato sono diventate dei rigoli di stradelli bianchi, i campi coltivati sono stati abbandonati e il dissesto ha iniziato a farla da padrone, senza nemmeno grosse opposizioni da parte della popolazione".

La Pro Loco parla di "Continue sbarre che delimitano le strade, stradellini bianchi, gigantesche fuoriuscite di acqua dal sottosuolo ed un territorio completamente devastato".

"Quando si parla di Volterra- Città del Sale non si può nascondere questa realtà ma bisogna affrontarla affinché quello che è stato non succeda più.

Siamo ben lieti della volontà dell’Amministrazione di toccare un tasto tanto dolente, ma per poter permettere una vera e completa valorizzazione, questa deve partire dal riconoscimento formale ed ufficiale di Saline come “paese del Sale”, luogo in cui riscoprire e valorizzare un'eccellenza tutta nostrana, grazie anche all’importante interessamento e disponibilità che ha dimostrato la famiglia Locatelli nei confronti dello Stabilimento, sia dal punto di vista industriale, sia dal punto di vista culturale, con le aperture straordinarie che hanno richiamato migliaia di persone da tutta Italia a visitare lo stabilimento, l’Emporio ed infine con lo Spazio Espositivo". 

"Rivolgiamo quindi un invito ed un appello all’Amministrazione Comunale", dice la Pro Loco, "Affinché possa rivedere la propria determinazione, modificando la delibera da “Volterra- Città del Sale” a “Saline- Paese del Sale”, provvedere a reinstallare i cartelli che valorizzavano il paese e che sono incomprensibilmente spariti circa due anni fa e coinvolgere le associazioni del territorio in autentico piano di rilancio."