Politica

Sanità: Rifondazione sostiene il referendum

Appello dei Circoli locali del Partito a firmare per chiedere l'abolizione della legge regionale sulla riforma del sistema sanitario

Immagine di repertorio

I Circoli dell’Alta Val di Cecina del Partito della Rifondazione Comunista sostengono il referendum e invitano i cittadini a fare "una firma per difendere il Servizio Sanitario Regionale, una firma per difendere la sanità pubblica".

"La legge regionale toscana n. 28/2015 è la normativa che lo scorso marzo ha riordinato l’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario Regionale - spiegano dal partito in una nota -  Dal 1 luglio le 12 AUSL toscane sono state accorpate in 3 aziende, una per area vasta (Toscana centro, Toscana nord-ovest e Toscana sud-est) guidate oggi da Commissari e Vice-Commissari, domani da Direttori che avranno nelle loro mani un enorme potere decisionale e che risponderanno direttamente al Presidente della Giunta Regionale, che li nomina, in una logica tutta economica di risparmio e di taglio dei servizi e delle prestazioni a partire dai territori più periferici". "Questo significa che le aziende sanitarie locali non esistono più - aggiungono - Questo significa che saranno accentrati i servizi nei capoluoghi, svuotati gli ospedali periferici e i piccoli ospedali che presidiavano le zone disagiate, tagliati servizi e prestazioni".
"La Legge 28/2015 creerà una struttura gigante e pesantissima, poco trasparente - proseguono dai Circoli di Rifondazione - inoltre, i Vice-Commissari nei prossimi mesi dovranno individuare personale in eccedenza che sarà mandato in pensione forzata senza essere sostituito". "Si tratta di oltre 2mila operatori sanitari in meno: medici, infermieri, tecnici - sostengono - Ci dicono che questo non influirà sui servizi ma già i Pronto Soccorso, l’attività chirurgica programmata e una serie di specialistiche faticano a rispondere efficacemente a quelle che è la richiesta dei cittadini, proprio per mancanza di personale".

Spiegano poi che nella Regione si è costituito un Comitato per chiedere l’abrogazione, attraverso un referendum regionale, della Legge. Rifondazione Comunista "è stato tra i promotori del Comitato referendario e ha dato un importante contributo alla prima fase di raccolta delle firme necessarie per poter chiedere l'ammissibilità del quesito".

Dai Circoli ricordano che è possibile firmare presso gli uffici comunali (Anagrafe) dove sono reperibili i moduli ed è necessario avere un documento di riconoscimento.