Politica

Smith, per Donzelli e Ceccardi colpe della Regione

I due candidati, che ieri erano con Salvini e Borghi a Volterra commentano la vicenda dello stabilimento di Saline di Volterra che rischia la chiusura

"La Regione Toscana è corresponsabile della chiusura della Smith, isolando completamente Volterra. La città non è stata adeguatamente dotata di infrastrutture". Così in una nota il candidato a vice-governatore di "Fratelli d'Italia - Liste civiche per Giorgia Meloni" Giovanni Donzelli, che ha incontrato ieri a Volterra, insieme agli alleati della Lega e al segretario Salvini, alcuni lavoratori dell'azienda di Saline di Volterra che rischia la chiusura.
"Perché per salvare la Smith non si è utilizzata Fidi, la finanziaria della Regione? - scrive Donzelli - La partecipata serve forse solo per coprire i debiti della famiglia Renzi?". "La Toscana non può permettersi di perdere questa azienda, così importante per la vita del territorio - aggiunge - occorre fare di tutto per non lasciar scappare realtà di questo tipo, esattamente ciò che non ha fatto la Regione guidata da Enrico Rossi". "Dialogo, collaborazione e garanzie per l'occupazione sul territorio - conclude - ecco la ricetta che serve per garantire impresa, lavoro ed equilibrio per le comunità: ciò che vogliamo fare quando saremo al governo della Toscana".

Sulla vicenda Smith interviene anche Susanna Ceccardi, candidata al Consiglio Regionale della Toscana per la Lega nord. Ceccardi era ieri insieme a Salvini e Borghi a Volterra. "Pisa, Volterra, Milano - scrive la candidata - Tre città diverse, tre casi emblematici di come siano stati ridotti la Toscana e questo Paese nell'arco di pochi anni". "Mentre a Volterra duecento persone trascorrono la peggiore festa dei lavoratori della propria vita - aggiunge - a Milano c'è chi il lavoro degli altri lo distrugge con non chalance, vandalizzando negozi e attività di chi un lavoro cerca di costruirselo giorno per giorno".
Secondo la candidata leghista "il Pd non è parte attiva del rilancio di quell'impresa, invece è concausa della rovina". "Una multinazionale sceglie di chiudere un proprio stabilimento, e su questo c'è poco da discutere - prosegue - ma forse sono discutibili le scelte locali, della Regione e della Provincia, di non aver dotato la Valdicecina di un sistema viario e infrastrutturale efficiente, che potesse rendere maggiormente competitiva la valle".