Attualità

A trent'anni dalla morte di Cassola

Il 29 gennaio 1987, lo scrittore legato a Volterra moriva a Montecarlo di Lucca dove è sepolto nella tomba realizzata dall’amico scultore Mino Trafeli

Carlo Cassola

Il 29 gennaio 1987, a Montecarlo di Lucca, moriva Carlo Cassola. Lo scrittore, importante per molte generazioni, amato per i suoi scritti, apparentemente semplici, ma capaci di raccontare il cerchio luminoso della vita, le umili esistenze, aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita in solitudine. La scelta disarmista, la riscoperta dell’impegno civile in anni di edonismo sfrenato avevano creato attorno a lui incomprensione e avversità. A distanza di trenta anni, la critica torna a confrontarsi con il suo lavoro, iniziato alla fine deli anni Trenta e concluso solo dalla morte, scoprendo e valorizzando il suo percorso poetico e la sua centralità nella letteratura italiana contemporanea. Nel 2017, doppia ricorrenza perché era ricorre anche il centenario della nascita (17 marzo 1917), ci saranno moltissime iniziative non solo per ricordarlo, ma per parlare di un narratore che ha anticipato molti dei drammi della nostra storia attuale.

Il legame tra lo Carlo Cassola e Volterra è sempre stato estremamente profondo. Nella città, infatti, ha abitato per alcuni periodi e ha vissuto l’entusiasmante esperienza del secondo dopo guerra. Qui, inoltre, ha ambientato romanzi e racconti tra cui Fausto e Anna, La ragazza di Bube e I vecchi compagni.