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Attività in centro, le associazioni per il blocco

Confesercenti e Confcommercio chiedono al Comune di prolungare il blocco a nuove aperture nel centro storico: "Proroga per salvare il commercio"

Il centro storico di Volterra (foto di repertorio)

Niente nuove attività di somministrazione nel centro storico di Volterra. Lo chiedono a gran voce Confesercenti e Confcommercio, che invitano l'amministrazione del sindaco Giacomo Santi a estendere la validità del blocco che vieta l'apertura di nuovi locali

"Ringraziamo innanzitutto l’amministrazione che su questo tema, fondamentale per la difesa delle attività commerciali, prosegue gli incontri in modo di giungere a un documento condiviso - hanno spiegato Jonni Guarguaglini e Claudio Del Sarto di Confesercenti - abbiamo ribadito come la proroga del blocco sia vitale in quanto, purtroppo, la situazione a causa della pandemia è addirittura peggiorata da quando la precedente amministrazione propose il provvedimento. Per questo sarebbe dannoso, in un momento di crisi per il turismo, pensare ad ampliare un'offerta nel centro storico di locali di somministrazione".

"Proponiamo di fissare il blocco per un periodo di almeno due anni, ma anche di respingere ogni ipotesi di suddivisione del centro storico in due aree, di cui una dove siano previste nuove aperture - hanno aggiunto - ripetiamo che l’offerta commerciale di Volterra in fatto di attività di somministrazione è di alto livello, sia come numero che come qualità. Non c'è quindi bisogno di nuove aperture, magari con iniziative mordi e fuggi, come purtroppo vediamo susseguirsi in altre realtà turistiche".

Per Confcommercio, addirittura, il blocco dovrebbe estendersi per altri tre anni. "La pressione che le attività esercitano sul centro storico è ancora troppo alta ed è indispensabile evitare nuove aperture nelle zone più centrali di Volterra - hanno commentato il presidente di Confcommercio Volterra Sergio Brizi e il responsabile territoriale Luca Favilli - siamo disponibili a valutare un alleggerimento nelle aree più periferiche come San Lino o Docciola, ma è indispensabile che nel centro storico il blocco sia prorogato per almeno altri tre anni".

"Non abbiamo niente in contrario con la possibilità di allentare la zona rossa per altre aree dove la presenza di attività commerciali è più scarsa - hanno concluso - ma dobbiamo tenere ben distinte le zone più periferiche da quelle più centrali, dove l'obiettivo è creare le condizioni per il mantenimento di un'offerta gastronomica di assoluta qualità. Non ci sembra questo il momento giusto per cambiare, anche considerata l'incertezza generale che gli imprenditori vivono ogni giorno a causa della pandemia".