Un botta e risposta tra maggioranza e opposizione, tra sindaco e capogruppo di minoranza. Oggetto del contendere è uno dei tasti dolenti dell'Alta Valdicecina: la viabilità. E, nello specifico, il cantiere di viale Lorenzini, relativo al crollo di porta San Felice.
La data di riapertura, annunciata da tempo, è quella del 31 Luglio. Ma le ripercussioni sul traffico e sulla stagione turistica alimentano, ciclicamente, il dibattito. "Facciamo un po' di chiarezza: il cantiere è un intervento di somma urgenza, gestito direttamente dalla Soprintendenza - ha spiegato il sindaco Giacomo Santi, rivolgendosi a Francesca Giorli, capogruppo di Coalizione Volterra Civica - esistono procedure, tempi tecnici e norme da applicare. Tutto questo è stato già spiegato, anche in Consiglio comunale, ma evidentemente non è bastato. Noi ci siamo, ogni giorno: le piogge abbondanti hanno rallentato i tempi, ma la strada verrà riaperta non appena ci saranno le condizioni minime di sicurezza".
"Sembra assurdo doverlo ribadire, ma la sicurezza viene prima della polemica - ha aggiunto - tra sollecitare con senso di responsabilità e cavalcare una situazione per strappare due like e un po’ di consenso popolare c’è una bella differenza. Chi vuole fare campagna elettorale permanente, lo faccia pure: è legittimo. Ma almeno eviti di improvvisarsi, e soprattutto eviti di parlare tanto per parlare".
"Volterra si appresta a vivere i giorni della Pasqua, e dei ponti del 25 Aprile e del 1° Maggio nel più totale caos, con una viabilità pessima e senza alcuna strategia - ha replicato Giorli - il cantiere a San Felice procede a rilento, lasciando divisa la città in due. Proponiamo, almeno in questo periodo, di sospendere i lavori e di aprire almeno una corsia per evitare il tilt della viabilità. La strada per Docciola non può sopportare ulteriori aumenti di traffico".
"Purtroppo l'amministrazione si è adagiata su se stessa e non si impegna a fare valere la propria autorità nemmeno su un cantiere che la riguarda - ha concluso - purtroppo la Giunta Santi si sta dimostrando non all'altezza delle sfide di questi anni. E ormai se ne stanno accorgendo anche coloro che solitamente continuano a votare per residui di ideologia".