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"Ciclovia al posto della ferrovia, idea balzana"

Volterratreno risponde duramente all'ipotesi di un collegamento ciclabile tra Saline e Cecina: "Progetto soltanto nella testa di qualche sognatore"

Meraviglia per una "tempesta in un bicchier d'acqua". È questa la posizione dell'associazione Volterratreno, che da tre anni promuove la necessità di riattivazione della linea ferroviaria tra Cecina e Saline di Volterra e che, a seguito dell'ipotesi di una ciclovia come possibile soluzione alternativa, ha espresso tutta la propria contrarietà.

"Leggiamo con meraviglia la proposta di Franco Bettini, Franco Belcari e Adriano Lombardi, alla quale è seguita la presa di posizione di Francesca Giorli - hanno scritto dall'associazione - evidentemente, non siamo riusciti a essere capillari e pervasivi nell’informazione, perché i fatti, quelli veri, testimoniano una realtà anni luce più avanti".

Perché, come riportato dalla stessa associazione, il cammino iniziato nel 2023 con la sottoscrizione dell'accordo di programma tra i Comuni interessati dalla riattivazione ha portato, tra 2024 e 2025, all'inserimento della tratta tra quelle di interesse storico e paesaggistico da riattivare con i fondi previsti da una legge approvata nel 2017.

"La questione su che cosa fare della ferrovia, semplicemente, non esiste se non nella testa di qualche sognatore - hanno aggiunto - nei fatti, per fortuna, c’è ancora una infrastruttura attiva ed efficiente al momento non utilizzata per il trasporto pubblico locale: solo pensare di volerla smantellare gettando nel cesso tutti i milioni di euro pubblici che sono stati spesi per tenerla in condizione di efficienza fino a oggi e farci una pista ciclabile è qualcosa che, volendo essere molto buoni, non sta né in cielo, né in terra".

"La Saline-Cecina ha un destino ormai deciso: insieme al ripristino della Saline-Volterra, proseguirà per Vada e da lì lungo la tratta che passa da Collesalvetti e Vicarello e raggiunge Pisa - hanno concluso da Volterratreno - tornerà in vita lo storico collegamento Volterra-Cecina-Pisa che fu disegnato e voluto dai granduchi di Toscana, grandi e lungimiranti amministratori cu idobbiamo gratitudine eterna, stupidamente cancellato nel 1958. Se, e sottolineiamo se, vicino alla ferrovia in esercizio per il passaggio dei treni si troverà il modo di realizzare anche una pista ciclabile fino a Cecina, ben venga: ma l’idea balzana di gettare il bambino con l’acqua sporca salita immeritatamente agli onori delle cronache si commenta da sola".