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Dialisi, "alla fine il declassamento è arrivato"

Le associazioni del territorio insistono sul ripristino della piena funzionalità del servizio e chiedono l'intervento della nuova giunta regionale

Torna al centro del dibattito il declassamento della dialisi dell’ospedale di Volterra. Con le associazioni, da Sos Volterra a Mamme Alta Val di Cecina, da Difendiamo l'ospedale a Volterra Infanzia che lanciano l'allarme e chiedono una presa di posizione alla nuova giunta regionale “che ormai nominata – hanno detto – deve intervenire per mettere fine a questa stortura affinché Volterra recuperi la piena funzionalità del servizio”.

Le associazioni partono da un'interrogazione presentata in consiglio comunale da Coalizione Civica, che avrebbe consentito di “avere la certezza su un quadro che prima non tornava per niente. Infatti – hanno aggiunto - nel documento di riclassificazione, facilmente reperibile in rete, si comunica il ripiegamento delle attività di reperibilità su Pontedera, come starebbe avvenendo per altri centri Dialisi "periferici". Tra questi si citano Cecina e Piombino, facendo di fatto intendere che si tratti di realtà dal peso specifico assimilabile a quello appena istituito per Volterra”.

Tuttavia dalla risposta all'interrogazione “si capisce bene - hanno sottolineato - che sia Cecina sia Piombino sono invece classificati come Cad/Cal, ovvero centri di assistenza dialitica collegata, come era Volterra e come adesso non è più. La stessa cosa avviene anche al centro dialisi di Portoferraio, dove è stata spostata la nefrologa che era in organico a Volterra”.

Ed ecco la conclusione delle associazioni: “alla fine il declassamento ce lo siamo beccato, come avvenne nello scorso quinquennio per quanto riguarda cardiologia, soltanto noi, mentre all'apparenza sembrava un provvedimento di carattere generale”. Un duro colpo insomma secondo le associazioni che aggrava ulteriormente la riduzione dei servizi sanitari sul territorio.