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Il dolore per la morte di Tognoni, partigiano

Era presidente onorario della sezione Anpi volterrana. In questi giorni tantissimi attestati di stima: "Sei un esempio per tutti noi"

Gianfranco Tognoni

Qualche giorno fa è morto Gianfranco Tognoni, partigiano e presidente onorario della sezione volterrana dell’Anpi.

Una dipartita che ha creato dolore nella comunità volterrana e in tutti quelli che lo conoscevano e lo avevano frequentato.

"Aveva solo 14 anni - hanno ricordato da Anpi Volterra - quando iniziò ad aiutare i partigiani, inizialmente dislocati in Berignone prima che la Brigata Garibaldi si trasferisse, unendosi a d altri gruppi, nelle Carline. Pur nella sua modestia, era ancora molto legato a questa sua esperienza di vita e volentieri si metteva a disposizione per raccontarla a scolaresche, magari accompagnandole nei luoghi in cui operava. Con i muli, insieme al babbo portava ai partigiani le armi, gli equipaggiamenti e i viveri lanciati dagli alleati col paracadute, affrontando enormi rischi. Oppure portava il grano a macinare in qualche mulino".

"Ma molti viveri e beni utili provenivano dalle nostre campagne - hanno aggiunto da Anpi Volterra - Aveva un rapporto ottimo con i contadini del luogo, che erano sempre disposti a dare qualcosa, mentre verso i padroni, per ottenere i rifornimenti, era necessario esibire “il mitra spianato”. Sono parole sue, pronunciate in un’intervista rilasciata a Francesco Gronchi, allora laureando. La sua tesi ora è pubblicata da questa Sezione. Nella conclusione dell’intervista Gianfranco dichiara: “la lotta di classe può essere stato un motivo scatenante la guerra dei partigiani, oppure tutti lo abbiamo fatto per un futuro migliore, e onestamente dopo la guerra un cambiamento c’è stato, anche grazie alla politica del Pci”. Caro Gianfranco, il tuo esempio ci stimola a non mollare nella difficile lotta per affermare la democrazia, l’antifascismo e una società migliore e più solidale. Sei un esempio per tutti noi".

Tognoni è stato ricordato anche da Anpi Pisa: "Come tanti altri giovani, scelse la lotta partigiana per liberare il Paese dall'occupazione tedesca, per chiudere i conti con la dittatura fascista, per dare all'Italia un futuro fondato sulla democrazia, sulla libertà, sull'uguaglianza, sulla solidarietà".