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Gli Etruschi sono ancora vivi

Aulo, Tarquinio e Velia. Tra i cittadini dell’odierna Velhatri sono ancora presenti nomi propri che derivano direttamente dall’antica civiltà

Le origini etrusche dei volterrani sono indubbie. Ne sono una prova le fonti storiografiche e i reperti archeologici, che testimoniano l’insediamento dei Rasenna nell’antica Velathri. Le fortificazioni delle mura, la necropoli, i ritrovamenti scoperti a seguito degli scavi sono la dimostrazione lampante del passaggio della civiltà antica.

Il legame tra gli abitanti di ieri e di oggi, nonostante il passare dei secoli, continua a essere estremamente profondo e ben radicato.

Oltre alla cultura e al patrimonio artistico, a tenerli uniti, esiste anche un fil rouge onomastico. A Volterra, sono, infatti, in molti a ad avere nomi di origine etrusca.

Facendo un “tour antroponimico” tra gli abitanti, è possibile notare come alcuni prestiti, provenienti direttamente dall’anagrafe etrusca, siano evidenti. Aulo, Tarquinio e Velia appartenevano, infatti, a uomini e donne della popolazione matrice.

Ma il ritorno onomastico agli albori è ancora più ampio, anche se meno evidente. Camilla e Camillo, Cecilia, Mario, Antonio, Lucrezia, Virgilia e Virgilio, Virginia e Virginio, Cassio, Attilio, Ercole, Sergio, Ceciliano, Cesare e Cesarina.

Un’eredità, quella lasciata dall’antico popolo, che coinvolge, dunque, l’identità degli abitanti odierni legandoli in modo indissolubile attraverso il tempo.