Attualità

Gli studenti del Carducci e la lotta alle mafie

Incontro tra giovani, istituzioni e associazioni per discutere di buona politica, di impegno civile e per combattere le organizzazioni criminali

Quaranta minacce al mese, più di una al giorno. Sono questi i dati, presentati nel Rapporto 2015 realizzato da Avviso Pubblico, relativi alle intimidazioni criminali nei confronti degli amministratori locali e di tutti coloro che operano all’interno della Pubblica Amministrazione in Italia. Aspetti emersi durante l’incontro“Amministratori sotto tiro e Buona Politica”, organizzato da Avviso Pubblico, Libera, il Comune di Volterra e la Regione Toscana, che si è tenuto venerdì 10 marzo all’Istituto di Istruzione Superiore Carducci di Volterra.

L’iniziativa si è svolta, non a caso, nell’Aula Magna del Liceo Artistico intitolata a Marcello Torre, sindaco di Pagani, ucciso dalla Camorra nel 1980. “Scelta che – come ha sottolineato il Dirigente Scolastico dell’Istituto, Gabriele Marini – non si limita a un’operazione celebrativa fine a se stessa, ma evidenzia l’impegno della scuola nell’affrontare la questione della legalità per porre un limite non oltrepassabile”.

Aspetto fondamentale “Per costruire una cultura della legalità – come ha affermato il sindaco di Volterra, Marco Buselli, per il quale - bisogna continuare a proporre iniziative e a seminare i valori democratici, permettendo così di creare una rete di sostegno, di aiuto, di vicinanza e di solidarietà per non abbandonare chi viene minacciato.”

Necessario, infatti, come ha dichiarato Cesare Bartaloni, referente del presidio di Volterra dell’associazione Libera, “tenere alta l’attenzione sui temi della legalità e della giustizia sociale per evitare il rischio di una deriva criminale, di corruzione e di minaccia della vita e degli affetti.”

Le mafie, infatti, non sono un fenomeno delimitato geograficamente, ma rappresentano un sistema che ha infiltrazioni nell’intero paese e che spesso trova adesioni non solo nell’ottica clientelare, ma per costrizione dettata dal timore di non poter contare sulla protezione necessaria.

Inoltre, come ha spiegato Laura Rimi, coordinatrice di Avviso Pubblico della provincia di Firenze e consigliere del Comune di Castelfiorentino, “le organizzazioni criminali inquinano la buona politica, tolgono posti di lavoro, rovinano le nostre vite e, per sconfiggerle, è necessario non pensare che Cosa nostra non ci appartenga perché, nel momento in cui la avvertiamo come un problema che non ci riguarda, hanno vinto loro.”

L’indifferenza dei cittadini e la latitanza delle Istituzioni creano, infatti, le premesse per la realizzazione del loro obiettivo.

“Le organizzazioni criminali vogliono ottenere il controllo del territorio, sostituendosi allo Stato – come ha spiegato, in collegamento skype, Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia della Regione Lombardia – e, per evitarlo, è necessario che i cittadini non deleghino ad altri e che siano attenti, vigili e impegnati in prima persona. Convinto che “le nuove generazioni, come piccoli mattoncini, siano i costruttori del presente.”

L’iniziativa fa parte del programma di sensibilizzazione e di avvicinamento alla XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie che verrà celebrata il 21 marzo.