Attualità

Riqualificazione per il cimitero di San Finocchi

La struttura era andata in disuso a partire dal 1977. Il Comune e la Contrada di Porta a Selci sono intervenuti per riqualificarlo

Intervento di riqualificazione per il cimitero di San Finocchi. L’amministrazione comunale, in collaborazione con la Contrada di Porta a Selci, ha avviato nei mesi scorsi i lavori di ripristino dell’area sorta nel 1942 come ampliamento del cimitero di San Girolamo. I lavori si sviluppano nel 1943 e proseguono nel 1945, l'attivita' di sepoltura e' andata avanti fino agli anni settanta e poi la struttura è andata in disuso a partire dal 1977.

"La contrada, e qui ringrazio il Balitore Francesca Dell'Aiuto e tutti i contradaioli che hanno partecipato al lavoro, - dichiara il consigliere Massimo Fidi - ha iniziato una grande opera di riqualificazione, con taglio di piante cresciute sulle sepolture e taglio di arbusti vari che avevano reso inaccessibile perfino l'ingresso nel cimitero, tutto questo era diventato una boscaglia in cui era difficilissimo entrare per lavorare, l'intervento e' durata circa 12 mesi. Un lavoro veramente importante che ha permesso di alleggerire il lavoro proseguito dal Comune, con il completamento del taglio e potature di alberi cresciuti a dismisura. Dopo questo lavoro siamo passati alla ricostruzione del muro e ristrutturazione in parte della Cappella; abbiamo ripristinato il cancello esterno che era praticamente distrutto che era stato sostituito da una rete metallica, ed e' stata rimessa la rete esterna e sono stati piantati 12 cipressi toscani. Siamo pertanto soddisfatti per cio' che siamo riusciti a fare, e una cosa importante e' che lo abbiamo fatto con un aiuto fondamentale di persone che volontariamente hanno messo davanti a tutto il proprio senso civico per dare dignità ad un luogo sacro. Abbiamo così restituito ai defunti la dignità che era stata perduta nel corso degli anni".

"Quello che è avvenuto è un grande esempio di civiltà – aggiunge il sindaco Marco Buselli -. Una comunità si vede anche da come tiene a chi ci ha lasciato. In questo caso la situazione è ancor più particolare, trattandosi degli ultimi degli ultimi, dimenticati dalla società. Invito, perciò, tutta la cittadinanza a partecipare".