Politica

"Il pericolo dell'accentramento non è sventato"

A cinque mesi da Orgoglio Comune, il sindaco Buselli torna ad analizzate il tema delle fusioni e fa un bilancio delle esperienze naufragate

Un momento della manifestazione Orgoglio Comune del 12 marzo a Volterra

"Il pericolo dell'accentramento è ben lontano dall'essere sventato". Questa, in sintesi, l'analisi del sindaco Marco Buselli a cinque mesi da quel 12 marzo in cui, con la manifestazione Orgoglio Comune, nella cittadina etrusca si riunirono centoquattordici sindaci per dimostrare i loro dubbi riguardo il processo delle fusioni obbligate dei Comuni.

Ora, secondo Buselli, si può tracciare un primo bilancio. "Alla mobilitazione - dice il sindaco in una nota - è seguita una presa di coscienza forte, anche da parte di chi finora non si era posto il problema. Il sistema, ben oliato da anni di disinformazione sul valore delle comunità locali e sulla supposta necessità inderogabile di accentrare, ha vacillato sotto i colpi di diversi referendum, anche in Toscana, andati male per chi avrebbe voluto fondere i Comuni. Il principio dell'obbligatorietà delle fusioni sotto i cinquemila abitanti è stato derubricato, dagli stessi estensori della proposta di legge, a provocazione. Ma anche il sistema "Abetone", per cui fra una comunità più grande ed una con meno abitanti che decidono sul proprio futuro, debba prevalere la maggioranza dei voti globalmente espressi, è stato aspramente criticato ed è rimasto solo in qualche regione, come la Toscana. L'onda delle fusioni quindi, nonostante incentivi cospicui, si è infranta su molte comunità che hanno ritrovato sè stesse".

Ma secondo Buselli, il pericolo dell'accentramento non può dirsi ancora sventato. "Difficile anche dar seguito alla dichiarazione di intenti del 12 marzo in cui come sindaci abbiamo proposto un processo unitario costituente, anche se, come concordato, ciascuno di noi ha avuto ed ha tuttora la possibilità di sostenere iniziative legislative per il rafforzamento dei Comuni e dei Diritti sui territori. La manifestazione per il Diritto alla Salute del 20 settembre prossimo a Roma, organizzata da una rete di comitati allargatasi su scala nazionale, rappresenta concretamente una di queste occasioni. Anche la nascita di un gruppo interparlamentare per lo sviluppo della montagna rappresenta un passo avanti, su cui lavorare indipendentemente dal colore politico".