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Il piano delle Poste fa allarmare Moschi

L'assessore sulla ristrutturazione annunciata: "Valdicecina ancora più periferica. Le diminuzioni del servizio riguarderebbero anche noi e Pomarance"

Il piano di ristrutturazione di Poste ha messo in allarme l'assessore Paolo Moschi. Il progetto "prevederebbe di diminuire la consegna in Alta Val di Cecina. Questo renderebbe ancora più periferica la Val di Cecina, e noi non lo possiamo accettare. Si parla di diminuzioni che interesserebbero perfino Volterra e Pomarance. Vorrei ricordare che Poste Italiane non si può muovere come un soggetto unicamente privato. Nella nuova politica di Poste Italiane si vorrebbero tagliare costi, sportelli e postini, riducendo la consegna delle lettere a cinque giorni ogni due settimane (anziché cinque a settimana come previsto dalle norme europee). Vale a dire, dieci giorni al mese su trenta".

Moschi ha promesso una reazione decisa: "Noi non ci stiamo e faremo battaglia, perché questo renderebbe i cittadini della Valdicecina di serie B. Sono favorevole alle privatizzazioni, ma non a quelle nelle quali quando va bene guadagna il privato, e quando va male si tagliano i servizi di base, servizi proprio per i quali Poste fu privatizzata".

"Il Consiglio di Stato - ha aggiunto Moschi - ha già recentemente accolto l’appello proposto da otto Comuni dell’Emilia-Romagna, ricordando che il servizio postale universale va garantito, l’equilibrio economico non può essere elevato a parametro esclusivo per decidere la chiusura o la variazione d’orario d’apertura degli uffici postali, il confronto preliminare con gli Enti Locali interessati dalle proposte di razionalizzazione della rete degli uffici postali non solo deve essere effettivo, ma anche considerato come obbligatorio da parte di Poste Italiane. I Comuni dell'Alta Val di Cecina sono in attesa di essere convocati per concordare preventivamente azioni che non possono essere calate dall'alto".