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In Regione la mozione sulle royalties Solvay

Il documento del Pd è stato sottoscritto anche dalle opposizioni: i soldi che derivano dall'estrazione del sale impiegati per i progetti di sviluppo

"Si tratta di circa un milione e mezzo di euro e non di 3 milioni come continua ad affermare il sindaco di Volterra Marco Buselli”. Così in una nota il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni in merito alle royalties derivate dall’estrazione del sale che ogni anno Solvay versa ai Monopoli di Stato.

Pieroni è il primo firmatario di una mozione sottoscritta anche da Antonio Mazzeo ed Alessandra Nardini che martedì passerà al vaglio dell’assemblea Palazzo Panciatichi con l’aggiunta anche delle firme dei gruppi di opposizione. Documento che propone di destinare alla Val di Cecina le royalties derivante dall'estrazione del sale da parte di Solvay a Saline di Volterra.

“Le royalties sono risorse preziosissime in un momento difficile come l’attuale segnato da crisi industriali molto pesanti come la situazione Smith e le difficoltà della ex salina di Stato, oggi gestita da Locatelli  – sottolinea Pieroni - Chiediamo alla giunta che si adoperi presso il Governo affinché, già dalla prossima Legge di Stabilità, si apra subito un tavolo di confronto per destinare queste risorse alla Val di Cecina"

"L’obiettivo è che l’intero ammontare che deriva dalla coltivazione del salgemma da parte di Solvay (circa 1milione e mezzo di euro l’anno) – aggiunge il consigliere - possa essere impiegato sul territorio in cui si effettua l’estrazione, a sostegno dello sviluppo dell’occupazione, delle attività economiche, e per interventi di miglioramento ambientale”. 

“Si tratta di dare piena attuazione al protocollo d’intesa siglato nel 2012 – si legge nella mozione presentata dagli esponenti del Pd regionale - con cui la Regione si impegna a convocare un tavolo di confronto per la stipula di un accordo di programma in cui venga sottoscritto l’impegno da parte dei firmatari di devolvere gli oneri finanziari corrisposti da Solvay alla Regione e al Ministero, a progetti di sviluppo che ricadano direttamente sul territorio in modo che possano essere impiegati in opere di tutela e ripristino ambientale capaci anche di trasformasi in motore di nuova occupazione”.