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La casa del Braghettone

A due passi da Porta Diana c'è l’abitazione che fu del pittore Daniele Ricciarelli a cui è dedicata una delle vie più importanti della città

È proprio vero: nemo profeta in patria. A Daniele Ricciarelli è stata dedicata una delle vie più importanti di Volterra, ma non molti sanno che a pochi chilometri dalle mura etrusche si trova l’abitazione in cui, nel 1509, è nato il pittore.

È una tipica casa colonica toscana, inserita in modo armonioso nel paesaggio circostante, caratterizzato da colline, olivi e cipressi. Domina la valle del fiume Era e permette di cogliere in lontananza il profilo della città etrusca. Sulla facciata dell’edificio è collocata una targa, ormai usurata e resa quasi illeggibile dal tempo, che ne ricorda la nascita.

La sua memoria e il suo legame con Volterra si sono persi, però, quasi del tutto. Il suo nome, infatti, viene associato di solito al lavoro censorio realizzato per coprire le nudità delle figure presenti nel Giudizio Universale dipinto dal suo maestro Michelangelo nella Cappella Sistina.

Questo intervento, per il quale è diventato il Braghettone, ha fatto dimenticare la sua grandezza di artista, affidata a opere come gli affreschi della Cappella Orsini nella chiesa di Trinità dei Monti a Roma (1541), il dipinto di Davide che uccide Golia (1555, esposto al Louvre) e a lungo creduto opera del Buonarroti; il Massacro degli innocenti (1557, agli Uffizi) un ritratto di Michelangelo e un suo busto dal quale fu creata la sua maschera funeraria.