Spettacoli

La musica sacra declinata al sax solo

Al Museo diocesano di arte sacra in programma il concerto di Dimitri Grechi Espinoza "ReCreatio. La spiritualità nell'Arte"

L’associazione culturale Vademecum, in collaborazione con il Museo diocesano di arte sacra, ha messo in programma il concerto per sax solo “ReCreatio. la spiritualità nell’Arte” del musicista Dimitri Grechi Espinoza che il prossimo sabato 21 aprile, alle ore 17, farà risuonare le sue armonie o ‘preghiere sonore’ nell’atmosfera suggestiva del Museo.

"Il mio più grande desiderio come musicista in quest’epoca è quello di contribuire a riportare la musica alla sua originaria funzione di 'dialogo' con il Sacro, nel quale superare differenze di credo, distanze culturali e incontrare sè stessi e gli altri nella conoscenza dell’Unità che lega l’intero ordine cosmico".

Queste le parole dell’artista, che sottolineano uno studio portato avanti per lunghi anni “sul rapporto fra suono e spazio-sonoro e il suo significato spirituale”, uno studio che ha alla base due grandi passioni: la scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono con l’obiettivo “di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri di tutto il mondo”.

ReCreatio scaturisce dal “pensiero compositivo” del musicista, frutto delle sue conoscenze “nell'ambito della scienza musicale classica occidentale e di altre culture musicali di questo pianeta”. Ogni brano narra di un aspetto della Natura e della sua creazione generando all’orecchio immagini primordiali: il mare e la luna, il giorno e la notte, il cielo e il sole, l'uomo e la donna; in questo ‘ricreare’, le immagini archetipiche generate dal suono evocano il ciclo della vita. Per ottenere tali effetti Dimitri Espinoza fa dialogare la sua musica con il reverbero della struttura architettonica e gli armonici da essa generati per produrre, con uno strumento monofonico, una polifonia reale. La sua principale finalità è “condurre l'ascoltatore attraverso il suono e la forma musicale a riscoprire quel reverbero interiore dal quale trae origine ogni possibile musica”; egli mira a generare quello “spazio silenzioso che occorre creare dentro di sé prima di parlare con gli altri”.

Un obiettivo alto, ma che coglie uno dei principali bisogni di oggi: riscoprire il valore del silenzio attraverso il quale tornare a percepire l’ordine cosmico di cui siamo parte, la grandiosità e il mistero della Vita. Un invito, quindi, a partecipare a questa esperienza di ricerca interiore sulle note che uniscono occidente e oriente, nord e sud del mondo, suoni dal sapore ancestrale e musica di oggi.