Politica

"La Regione esca da Cosvig"

Il consigliere Moschi accusa il Partito Democratico e chiede un passo indietro alla Regione: "Lasci più spazio ai sindaci accompagnando il percorso"

"Il declino di Cosvig è cominciato nel 2014, con l'ingresso della Regione". Lo ha affermato il consigliere comunale e provinciale Paolo Moschi, che sulla questione relativa al Consorzio ha attaccato la Regione, chiedendo maggior protagonismo per i Comuni e i sindaci.

"Il teatrino del Partito Democratico è dovuto probabilmente alla voglia di far dimenticare la verità dei fatti - - la Regione, nel 2015, ha voluto l'acquisizione di Sesta Lab: eppure sarebbe dovuto essere chiaro anche all'epoca si trattava anche di un'impresa commerciale, che il pubblico difficilmente può supportare, come hanno certificato la Corte dei conti e l'Antitrust".

Per Moschi i punti all'ordine del giorno sono soprattutto due. "Il primo è la salvaguardia del personale: queste persone devono essere una risorsa per i territori e per i Comuni - ha detto - il secondo è relativo a un cambio radicale di governance: la Regione esca dal Consorzio, ma accompagni questo percorso, anche con scelte realistiche come ha fatto per altre sue società anche in tempi recentissimi, in particolare sul versante del personale, per garantire i posti di lavoro ma evitando che la struttura rischi di diventare un carrozzone".

"Lo sviluppo delle aree geotermiche è ormai ineludibile e non va certamente di pari passo con le aspettative: molto di più si sarebbe potuto fare in maniera più snella, se non si fosse voluto imporre soluzioni sbagliate che ora si pretende di scaricare sui Comuni - ha concluso - la cosa più antipatica è vedere chi è stato la causa del problema animarsi per proporre soluzioni, quando ogni operazione di maggior centralismo porta solo rallentamenti. La Regione quindi inizi ad ascoltare i sindaci".