Attualità

La vecchia stazione scambiata per una chiesa

L’edificio, ormai diroccato, viene fotografato perché confuso per un luogo religioso. La tratta da Saline fu in funzione dal 1912 al 1958

La vecchia stazione di Volterra

Da sempre, gli edifici abbandonati esercitano un fascino su chi li osserva, quando poi si tratta di vecchie stazioni l’interesse e la curiosità aumentano.

Come se, il contrasto, tra l’attuale senso di desolazione e il ricordo dell’affollamento che, in passato le aveva caratterizzate, introducesse un senso di incredulità e mistero.

A volte, poi, le strutture ferroviarie hanno delle architetture che accrescono ancor di più i dubbi sulla loro vera identità. Uno di questi casi è quello che coinvolge un edificio della vecchia stazione di Volterra che, molto spesso, viene scambiato dai turisti per una chiesa diroccata. La sua architettura, infatti, richiama decisamente i tratti di tante piccole chiese che è possibile vedere nella campagna toscana e in quella volterrana in particolare. Essenziali, squadrate, massicce, costruite con bozze grigie e quasi buie; arricchite da un rosone stilizzato sulla facciata voluto, non solo per dare maggiore visibilità, ma anche per aprirsi ai raggi del sole destinati all’altare. Così i turisti, fuorviati dalla somiglianza, si convincono che si tratti di un grazioso luogo legato alla devozione contadina e scattano foto all’enigmatica costruzione. Non lo riconducono, infatti, alla linea ferroviaria che, da Saline di Volterra, raggiungeva la città etrusca. La tratta fu inaugurato nel 1912 e restò in funzione fino al 1958, per poi essere smantellata definitivamente quattro anni più tardi.

In molti abitanti è rimasto il ricordo della cremagliera che permetteva alla locomotiva di affrontare le asperità del Poggio: il viaggio allora si faceva lento e il silenzio della campagna era interrotto dallo sbuffare delle caldaie e dalla sirena che preannunciavano il loro arrivo.