"Parole sconcertanti". Vengono bollate così le dichiarazioni del sindaco Giacomo Santi da parte del gruppo di minoranza Per Volterra, che lo accusa di scaricare responsabilità e colpe sui commercianti.
"Il sindaco, parlando dell'afflusso turistico nei mesi invernali, arriva a dire che le attività commerciali a Volterra sono sovradimensionate rispetto al numero di abitanti e che le vetrine spente non mandano un bel segnale - hanno scritto - dichiarazioni sconvolgenti per più motivi: innanzitutto perché addossa ai commercianti le eventuali responsabilità di come si presenta la città; quindi, perché il sindaco arriva a consigliare alle attività di vendere online i propri prodotti".
"Infine, per la completa contraddittorietà delle sue dichiarazioni rispetto a quelle dell'assessora al Turismo - hanno aggiunto - la quale, pur essendo scomparsa da Volterra e limitandosi a presenziare a pochi eventi locali ma ai molti dell'area pisana, definisce Volterra attiva anche nel periodo invernale grazie all'attività delle molte associazioni locali".
Per l'opposizione di Per Volterra, sindaco e assessora mancano di autocritica. "Nessuna azione messa in campo, nessuna partecipazione agli stati generali del turismo che si sono recentemente svolti in sede regionale e nessuna programmazione per le festività natalizie - hanno proseguito - quali misure sono state messe in campo per rendere produttivo il rimanere aperti per gli esercenti?".
"Di questo passo, magari, proporrà di chiudere il museo o la pinacoteca nei mesi invernali perché i visitatori non sono molti - hanno detto - Volterra non è solo una cartolina turistica, ma una città vitale che va avanti anche grazie a tutte quelle attività che durante tutto l'anno si mettono a disposizione della collettività anche a danno delle loro entrate economiche".
"Le parole del sindaco sono gravi - hanno concluso - a fronte di un'assoluta mancanza di sostegno e programmazione invernale, della quale a oggi non abbiamo traccia se non in scarne dichiarazioni su eventuali alberi in piazza o per eventi organizzati da associazioni che il Comune sostiene solo con un piccolo logo apposto sulle locandine, per allungare un calendario frutto di quella socialità che lui non tutela".