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"Non oso avvicinarmi al centro di Bruxelles"

Margherita Salvador racconta la situazione nella capitale belga. Strade tranquille fuori. Il centro invece è blindato: "Sentiamo le ambulanze"

Margherita Salvador

"Ci sono adesso. Qui in strada, nel mio quartiere, ci sono persone in giro e anche auto, sembra tutto tranquillo. Ma anche durante il blocco del metro di novembre qui la gente si muoveva. La zona del centro invece era deserta e barricata dall'esercito. Non so com'è adesso, ma non oso avvicinarmici".

Sta ancora cercando di mettere insieme i pezzi, Margherita Salvador, scrittrice e interprete volterrana trasferitasi in Belgio per lavoro. Sta cercando di capire quello che succede, quali saranno le ripercussioni sulla vita di tutti i giorni dopo l'ennesima giornata di terrore nella capitale europea attaccata dall'Isis, mentre ascolta la corsa delle ambulanze che trasportano i feriti al vicino ospedale.

"Sono nata e cresciuta a Volterra fino ai 18 anni" racconta Margherita, scesa in strada per respirare l'aria di una città ormai blindata.

Madre volterrana e padre veneto: "Mi ricordano molto probabilmente come la nipote di Rossino - spiega - quello che aveva il negozio di merceria in fondo via Guidi".

Oggi Margherita scrive libri e traduce conversazioni. I suoi studi e il suo lavoro l'hanno portata in giro per il mondo, anche a Mosca. La circostanza in cui si trova adesso le ricorda i momenti vissuti dopo gli attentati dei terroristi Ceceni nel 1998, quando "La gente che si univa per darsi forza nel freddo di quella sera era ciò che ci motivava a superare la paura".

"Sono appena stata in un negozio e si sentono spesso le sirene di ambulanze andare su e giù - racconta ancora Margherita. - Il negoziante mi dice che è da stamattina e che in cima alla via si trova un ospedale. Le ambulanze stanno portando la gente che si trovava a Malbeek, dove era scoppiata una delle bombe".

"Io l'ho saputo stamattina poco dopo le 8, praticamente quasi in tempo reale perché ho ricevuto molti messaggi dall'Italia che mi chiedevano se stavo bene. Poi ho aperto facebook ed ho ricevuto messaggi da amici di tutto il mondo. Tramite la mia famiglia dall'Italia che stava guardando il tg, i miei contatti di qua a Bruxelles e guardando il tg belga sono venuta a sapere dei dettagli".

"Si parla di 13 morti all'aeroporto, una trentina di feriti ed altri 10 morti nello scoppio nella metropolitana". Questo è quello che ha sentito al momento della nostra conversazione. Margherita conferma poi il blocco dei trasporti: "So che ora non funzionano, i negozi del centro sono stati chiusi, manifestazioni, concerti ed eventi aggreganti sono stati annullati ed i voli che dovevano partire da Zaventem partiranno oggi da LIegi".

Presto anche lei lascerà la capitale. Ma solo per lavoro, e farvi ritorno in un secondo momento: "Il 24 marzo, tra due giorni - informa - dovrò prendere un volo per andare a presentare il mio libro alla Mondadori di Catania e Taormina, il 29 lo ripresenterò a Bologna e quindi spero che nel frattempo la situazione si normalizzi per poter ritornare in Italia nelle vacanze di Pasqua".

"Quindi oggi mi muovo a piedi - aggiunge - e dico a tutti quelli che chiedono: dobbiamo stare uniti, perché proprio in questi eventi capiamo quanto siamo stati divisi finora come paesi e come popolo. È l'unità, la solidarietà e la presenza che si riscoprono in questi momenti".