Attualità

Volterra raccontata dai giornali

Nel corso degli anni, la storia della città è stata narrata da numerose testate locali, alcune studentesche. Una carrellata

È possibile ricostruire la storia di Volterra anche attraverso i suoi giornali. Nel corso degli anni, infatti, la città è stata raccontata da numerose testate. La carta stampata era espressione di diverse tendenze politiche e, differenziandosi per livello di competenza e di professionalità, era accomunata dalla passione e dall’amore nei confronti della piccola patria. Tra questi quotidiani i più importanti, per numero di lettori e per tiratura, erano: Il corazziere, Il martello, La fiamma, L’araldo e Volterra libera (che, al tempo, ebbe Carlo Cassola come vicedirettore). Questa tradizione contagiò anche il mondo studentesco, infatti, o con numeri unici o con periodici, quasi tutte le scuole superiori si dotarono di uno strumento per divulgare, a mezzo stampa, opinioni e pareri. Un esempio è quello de Il bubbolo (motto significativo: tintinnabulum hoc cras tonitrus fiat), curato dagli studenti del Liceo classico Carducci e redatto dal 1956 al 1962. Continuità temporale molto rara tra i giornali studenteschi. Aveva un suo direttore e un comitato redazionale. Accanto a note e curiosità sulla vita liceale, erano presenti anche riflessioni sui fatti cittadini, considerazioni sulle letture e su argomenti di attualità. Anche tra la popolazione più giovane, era, infatti, radicata la convinzione che, per contribuire, in modo rilevante, al miglioramento della società, fosse necessario manifestare le proprie idee agendo come parte integrante della collettività. La tradizione è rimasta radicata, anche se con mezzi e strumenti diversi, quelli della tecnologia. Accanto ai periodici cartacei, infatti, hanno oggi acquisito un ruolo rilevante i quotidiani online e i social network che consentono aggiornamenti costanti e immediati.