La riapertura della Casa museo Consortini, in Borgo San Giusto, avverrà per almeno due giorni a settimana e sarà resa possibile grazie a un gruppo di quattro ospiti della Rems di Volterra, coadiuvati dal personale dell'Azienda Usl Toscana nord ovest.
La rinnovata gestione del museo Consortini, infatti, è stata progettata insieme alla parrocchia di San Giusto, proprietaria dell'immobile: protagonisti, appunto, i pazienti della Rems e, successivamente, anche quelli delle altre strutture dell’Unità funzionale salute mentale adulti dell’Alta Val di Cecina, che si occuperanno delle sale espositive e degli spazi adiacenti, ovvero il giardino e l’oliveta, anch’essi di proprietà della parrocchia.
"Questo tipo di attività - ha commentato Roberto Ceppatelli, educatore professionale che ha curato il progetto insieme agli operatori sanitari - in contesti con forti legami culturali e sociali con il territorio sono molto efficaci nel far acquisire ai pazienti con disagio psichico nuove abilità socio-relazionali".
La riapertura della Casa Museo Consortini è stata celebrata con una breve cerimonia a cui hanno partecipato monsignor Roberto Campiotti, vescovo di Volterra e monsignor Francesco Spinelli, parroco di San Giusto; Giacomo Santi, sindaco di Volterra; Patrizia Salvadori, direttrice della Società della salute; Emilio Bertolini e Milena Gemignani, rispettivamente direttore e dirigente del Dipartimento delle Professioni tecnico sanitarie della riabilitazione e della prevenzione dell’Asl; Ivano Fulceri e Rita Scarselli, rispettivamente responsabili organizzativi infermieristico e della riabilitazione, e Antonella Notaro, coordinatrice del personale della riabilitazione della Rems.