Politica

"Statale 68, la pazienza ha un limite"

Il consigliere Moschi torna a chiedere interventi per la messa in sicurezza della strada: "La questione è sparita dai radar di Comune e Regione"

Un tratto della strada statale 68

"A Volterra pare non esserci altro problema che il teatro in carcere". Attacca così il consigliere di minoranza e consigliere provinciale Paolo Moschi, che mette di nuovo sotto la lente d'ingrandimento la strada statale 68.

"Si tratta della principale arteria di Volterra, ma nonostante questo, salvo pochi chilometri, conserva un tracciato obsoleto e pericoloso - ha spiegato - che la viabilità non fosse al centro degli interessi dell'amministrazione Santi, e nemmeno della Regione, era cosa nota. Però non lascia indifferenti sapere quanto il tema viario sia sparito dai radar della politica".

"Anche per questo motivo ringrazio la consigliera regionale Elena Meini, che non solo è venuta a Volterra, ma che ha anche voluto percorrere di persona i tratti più pericolosi e difficili della 68 - ha continuato - una città che si fregia del titolo di Capitale della cultura toscana dovrebbe poter essere almeno raggiungibile dalle principali città della Regione".


"Allo stesso modo, gli investimenti presso l'anfiteatro romano, grandiosa scoperta a livello nazionale, rischiano di diventare una cattedrale nel deserto, senza i collegamenti di base - ha aggiunto - sappiamo che Anas è pronta da mesi ad effettuare delle progettualità e abbiamo segnalato più volte la pericolosità di alcuni tratti, come il bivio di Mazzolla, all'interno della tratta che da Roncolla si ricongiunge a Gesseri".

"Una richiesta che dovrebbe essere un atto dovuto per la sicurezza e per il buonsenso, ormai smarrito - ha concluso - Volterra attende dal dopoguerra delle risposte che ogni anno vengono procrastinate. Adesso la situazione, anche economica, è drammatica. E anche la pazienza dei volterrani ha un limite".