Attualità

Suolo pubblico, concessi i "tavoli di cortesia"

Rinnovate per il 2019 le limitazioni all'occupazione del suolo pubblico, in vista del regolamento contro l'apertura di nuovi esercizi alimentari

Su limitazioni all’occupazione del suolo pubblico e stop a licenze alimentari a Volterra, l’amministrazione comunale ha deciso di proseguire sulla strada intrapresa l'anno appena trascorso. La zona rossa in cui ricadeva piazza XX Settembre è stata confermata e ora diventa zona rossa anche piazza Martiri della Libertà.

Le limitazioni all'occupazione di spazi ed aree pubbliche, sempre per la somministrazione di alimenti e bevande, riguardano inoltre le aree fronteggianti gli immobili di proprietà del Comune

Tuttavia, è stato deciso di concedere ai nuovi esercizi di somministrazione alimenti e bevande, nel rispetto delle condizioni previste dal relativo Regolamento Comunale di polizia municipale, una superficie massima occupabile di 2mq con massimo due tavolini e due sedute per tavolo, posizionati esclusivamente in aderenza al fabbricato. Essendo "tavoli di cortesia" sono da escludere tende, ombrelloni coperture o altro accessorio di servizio quali tovagliette di vario tipo, posate, bicchieri. Il periodo temporale consentito sarà dal 30 marzo al 31 dicembre.

"Siamo certi che se il mercato non si auto regola, è indispensabile regolarlo – ha commentato l’assessore al turismo Gianni Baruffa -. Visto il profilarsi di occupazioni di suolo pubblico si è reso necessario una restrizione, come per le nuove aperture. Come avevamo già annunciato siamo in dirittura d’arrivo per consentire, attraverso un apposito regolamento, il blocco dell’apertura di nuove attività di bar, ristoranti, esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande per i prossimi tre anni con l’avvallo di Soprintendenza, Regione Toscana e associazioni di categoria, con cui abbiamo una concertazione nei prossimi giorni". 

"Speravamo che, visto la necessità di bloccare le nuove aperture, non ci fosse la voglia o l'idea di aprire nuove attività - ha aggiunto Baruffa -, ma ci siamo resi conto che purtroppo non è stato così. Spiace vedere che tutti pensano ad omologarsi mentre sarebbe necessario diversificare, altrimenti il rischio, e ci siamo già passati, è di fare lo stesso errore che è stato fatto con l'alabastro".