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Attualità lunedì 23 novembre 2015 ore 15:45

Potrebbe tornare il punto nascita a Volterra

Immagine di repertorio

A dirlo è il sindaco Buselli commentando il decreto firmato dal ministro Lorenzin che prevede per le zone montane punti nascita sotto i 500 parti



VOLTERRA — Nessun nuovo nato dall'estate 2012 ha sul codice fiscale 'M126', il codice catastale per chi è nato nel Comune di Volterra da quando nell'ospedale cittadino non si partorisce più. Ora il decreto firmato qualche giorno dal ministro Beatrice Lorenzin "apre la possibilità di sperimentazione in aree montane di punti nascita inferiori a 500 parti annui, a condizione che vengano mantenuti gli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa".

Quindi "un giorno si potrebbe tornare a nascere a Volterra", come commenta in una nota il sindaco di Volterra Marco Buselli, spiegando che "tutto il nostro territorio è completamente montano".

"Per la città ed il territorio questo costituirebbe una riconquista eccezionale - aggiunge Buselli - non solo per i servizi al cittadino, ma anche da un punto di vista morale e di giustizia". 

Il punto nascita in ospedale sarebbe quindi legato agli standard di qualità e sicurezza previsti dalla normativa. "Come ha avuto modo di verificare l'intergruppo parlamentare per la montagna, lo standard infatti non è “legato al numero dei parti per singolo plesso ospedalieri", ma è collegato alla casistica minima seguita dalle equipe mediche e infermieristiche. 

"Un sistema a rete come quello che avevamo  – sottolinea il primo cittadino - quindi garantiva correttamente, come poi dovette ammettere il Direttore Generale, la rotazione delle équipe e di conseguenza gli standard di sicurezza".

"Un errore, quello di voler chiudere - aggiunge il sindaco - che è costato caro al nostro territorio, ma anche una dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che non ci si deve mai arrendere".

"Adesso la priorità è il mantenimento ed il rilancio dell'ospedale, ma riapriremo, prima o poi, anche la questione del percorso nascita a Volterra - conclude Buselli - un posto dove da tremila anni e più, fino a poco tempo fa, si nasceva, si viveva e si moriva, senza bisogno di andare altrove per l'evento più bello, la nascita".


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