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Attualità mercoledì 13 settembre 2023 ore 13:00

Fondazione Crv, "Solvay deturpa il territorio"

Il presidente Pepi chiede che la presenza della società abbia un ritorno vantaggioso per la Valdicecina: "Per il momento è stata un boomerang"



VOLTERRA — Non usa giri di parole il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra sulla presenza della Solvay in Valdicecina, la cui attività rischia di rovinare il panorama tipico delle colline della zona.

"Un paesaggio mozzafiato, che i volterrani e i turisti possono ammirare dal punto panoramico dei Ponti, che è da troppi anni deturpato da numerose strisce di un bianco accecante snodate lungo i pendii - ha spiegato - sono uno dei segni più visibili dall’intensa attività della società chimica Solvay, che rende gli appezzamenti inutilizzabili per lungo tempo".

La società, che fa uso anche di salgemma per la propria produzione, lo estrae proprio nella Valdicecina. "La visione dai Ponti è devastante - ha affermato - l’azione aggressiva da parte della Solvay sta rovinando questo territorio: loro portano via e lasciano solo danni. Mentre di solito, quando c’è una ricchezza di materie prime e le zone interessate se ne avvantaggiano, qui è successo il contrario".

"Nel sottosuolo ci sono importanti giacimenti di salgemma che hanno generato storicamente occupazione e benessere - ha continuato Pepi - ma da un certo momento in poi, per scelte sicuramente non condivisibili, questo patrimonio è diventato un boomerang, tanto che forse sarebbe stato meglio non averlo, visto che a oggi non abbiamo nessuno ritorno economico, e tra l’altro, le riserve del prezioso sale non sono eterne".

Solvay, naturalmente, come ha specificato lo stesso Pepi, è in possesso di tutti i permessi per tale attività estrattiva. "Ma questo non la dovrebbe assolutamente autorizzare a deturpare quello che è il nostro territorio e non il suo - ha concluso - non capiamo il motivo e la giustificazione della sudditanza psicologica da parte delle istituzioni nei confronti di Solvay, alla quale non viene chiesto niente, anzi si continua a permettere e tollerare il degrado della nostra valle".


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