Nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1950, nel centro di Volterra, comparvero alcune scritte inneggianti alla pace e ai combattenti di Corea. L’episodio non sfuggì ai carabinieri che, nella tarda mattinata del giorno successivo, condussero in caserma, per un interrogatorio, undici ragazzi sospettati del reato. Le forze dell’ordine, però, non si limitarono alle domande di rito, effettuarono anche perquisizioni nelle abitazioni di alcuni indiziati e condussero in manette al Maschio uno dei giovani fermati.
La procedura inquisitoria si protrasse a lungo e, alle 19, gruppi di cittadini si radunarono in piazza dei Priori per manifestare contro i metodi utilizzati dall’Arma. La mobilitazione continuò fino alle 23.30, quando anche l’ultimo ragazzo trattenuto fu rilasciato.
L’episodio si inquadra nelle tensioni e nei conflitti del secondo dopo guerra, dimostrando la partecipazione politica e ideologica dei volterrani.