Cronaca

Carceri: situazione critica in Toscana

Franco Corleone, garante regionale dei diritti delle persone detenute, afferma che ci sono realtà come Volterra e Sollicciano che potrebbero fare scuola

E' grave la situazione delle carceri in Toscana, ma ci sono realtà come Volterra e Sollicciano che potrebbero fare scuola. E' quanto emerge nel bilancio presentato dal garante regionale dei diritti delle persone detenute della Toscana Franco Corleone nei giorni scorsi ai giornalisti.
Il bilancio arriva dopo la visita di Corleone in diverse case circondariali della Toscana. "Problemi di agibilità fisica - spiega il garante - per molte strutture carcerarie toscane dove, seppur in presenza di risorse economiche, non si è capaci di realizzare nemmeno interventi di edilizia minima”.
Corleone ha evidenziato, soprattutto, la “scarsa efficacia nella gestione delle risorse per l’edilizia carceraria”. “Occorre – ha detto il garante - un cambio di passo, l’amministrazione penitenziaria è come un pachiderma che non si rende conto della gravità della situazione, è una macchina che ansima. La Toscana potrebbe diventare un buon esempio perché ci sono progetti che funzionano come il teatro a Volterra o i libri scritti dalle donne a Sollicciano”.

Al 28 febbraio il numero dei detenuti negli istituti toscani è di 3774 (di cui 143 donne e 1970 stranieri) a fronte di una capienza totale regolamentare di 3299. Il tasso di affollamento medio nella regione è del 114% ma la realtà cambia da istituto ad istituto. Le realtà più affollate sono Pistoia (189%), Sollicciano (167%) e Prato (144%). Le meno affollate Arezzo (34%) e Livorno (53%) ed in entrambi i casi si tratta di istituti in ristrutturazione, la cui capienza effettiva è molto inferiore a quella ufficiale.