Cronaca

Commemorazione alla Niccioleta a 70 anni dall'eccidio

Sabato alle ore 10,30 si terrà una commemorazione per ricordare la strage avvenuta il 14 giugno del 1944

Sabato 14 giugno alle ore 10,30 è in programma a Castelnuovo Val di Cecina una commemorazione in occasione del 70esimo Anniversario dell’eccidio della Niccioleta.
Alla solenne commemorazione per ricordare le vittime dell'eccidio del 1944, parteciperanno le autorità e la società civile.
Questo week- end, sabato 14 e domenica 15, è in programma anche una festa presso La Pagoda, in località Doccioli, organizzata dalle sezioni A.N.P.I. di Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance e Volterra.


Per non dimenticare, nel 70esimo anniversario dell’eccidio, i Circoli dell’Alta Val di Cecina del Partito della Rifondazione Comunista, scelgono le parole del libro di Cassola e Bianciardi 'La strage della Niccioleta'

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Al tramonto, i 77 furono condotti in una specie di dolina, in prossimità della centrale elettrica, e a gruppi di quindici falciati con le mitragliatrici. Le mitragliatrici erano manovrate dai militi italiani. Nella caserma dei carabinieri, udendo la sparatoria, la moglie del fascista Soppelsa non resse e si mise a piangere. Nucciotti la vide e disse: «Io non faccio una lacrima, questa volta l’hanno preso in culo loro!»

Subito dopo la strage, il tenente tornò nella sala del cinematografo, dov’era rimasto solo il gruppo degli anziani, perché i giovani erano già stati fatti partire verso il Nord. Il tenente tenne loro il seguente discorso:

«Noi siamo stati avvertiti da persone di Niccioleta e da militari che a Niccioleta la vita era diventata impossibile a causa del movimento dei partigiani. Noi siamo intervenuti e abbiamo preso i provvedimenti necessari per stroncare questo movimento. Voi siete liberi e potete tornare a Niccioleta; però vi avvertiamo che qualora si ripetesse un fatto simile, noi, interverremo di nuovo, sia fra una settimana che fra sei mesi, e vi faremo fare a tutti la fine che hanno fatto i vostri compagni ».

Ottantatre furono dunque le vittime di questa orribile strage. La Giustizia, messasi in moto dopo la Liberazione del Nord, ha raggiunto i criminali solo in minima parte.

I fascisti di Niccioleta erano tutti solidalmente responsabili della strage. Erano stati, infatti, loro, nei contatti coi fascisti di Massa e coi tedeschi di Pian di Mucini, a creare al paese la fama di «covo» partigiano e comunista, e a richiedere insistentemente una spedizione punitiva in grande stile.

Può sembrare inspiegabile un odio tanto smisurato contro gente che in fin dei conti non aveva fatto loro nulla. Ma i fascisti da tanti anni erano abituati a comandare, a essere rispettati, a figurare fra le autorità, e non potevano pensare che tutto questo dovesse finire. Il solo fatto di esser messi in disparte dopo il 25 luglio sembrava loro un’offesa intollerabile”