Cronaca

Faccia a faccia con il lupo

L'allevatore sardo Giovanni Antonio Zizi racconta come ha salvato le sue pecore con l'aiuto dei cani nella sua azienda in località Santa Lucia

"Ho visto il gregge nervoso e mi sono allarmato: il lupo era lì in attesa; sono riuscito a farlo scappare con l’aiuto dei cani, era un lupo, non un cane, ne sono”. Così l'allevatore sardo Giovanni Antonio Zizi racconta il faccia a faccia che ha avuto nei giorni scorsi con il predatore delle sue pecore nell'azienda poco lontano da Volterra.
L’azienda agricola dei fratelli Zizi, tre allevatori sardi,si trova in località Santa Lucia, al confine con un’area protetta e dall’inizio dell’anno ha perso una cinquantina di capi tra agnelli e pecore. Dei capi catturati dai lupi solo della metà Zizi ha trovato i resti, degli altri niente.
“La pecora sarda - spiega l'allevatore - ha bisogno di pascoli e di aria aperta: il lupo ci costringe a farle dormire in stalla e ad un continuo stress che non gli fa bene". "In passato - aggiunge - poteva capitare, era anche abbastanza normale perdere uno-due capi l’anno, ma questa è ora una situazione fuori controllo”.
“Noi saremo l’ultima generazione di allevatori - afferma Zizi - non perché i nostri figli non ne vogliono sapere, ma perché fare questo mestiere è sempre più complicato: i lupi, come gli ungulati, contribuiranno a spopolare le nostre montagne e colline da tutte quelle attività che fino ad oggi le hanno mantenute sane". "Però - conclude - perchè il problema sia davvero capito deve succedere questo”.
Fonte: Coldiretti