Cultura

Il codice degli artigiani torna a nuova vita

Restaurato l'antico volume 'Statuto dell’Arte della Pietra e del Legname': raccoglie i regolamenti dal 1388 al 1722 dei lavoratori dell'epoca

Il Rotary Club di Volterra, da sempre impegnato anche a sostegno delle iniziative culturali e per la conserva del patrimonio storico artistico, fa sapere di aver recentemente consegnato ala biblioteca comunale di Volterra uno splendido volume restaurato che desta molta curiosità per i suoi contenuti, oltre a dare preziosa testimonianza della storia cittadina.

L'opera si intitola “Statuti di Volterra – Statuto dell’Arte della Pietra e del Legname” ed è datata 1338-1722. Il volume in pergamena e carta, manoscritto (N. inventario G 16 a) è un codice che raccoglie le varie stesure dei regolamenti dell'Arte della Pietra e del Legname di Volterra, dai più antichi (1388) ai più recenti (1722).

A questa Arte appartenevano i maestri, i soci e i discepoli esercenti l'attività muraria (muratori), i fornaciai (producevano mattoni, tegole, pianelle ed anche calcina) ed i legnaioli.

Dal XVI secolo, con il rinascimento dell'industria alabastrina, entrano a far parte della corporazione anche gli alabastrai. Infatti, nello Statuto del 1565 è citato Bartolomeo Rossetti, autore di molte opere in alabastro tra le quali la pila per l'acqua santa della Pieve di Villamagna. Dal Seicento in poi la Corporazione della Pietra e del Legname comprende tre categorie: muratori, legnaioli e marmai (così erano chiamati gli alabastrai).

Fra le varie disposizioni contenute negli Statuti sono da notare quelle relative alla celebrazione della festa del patrono dell'Arte, San Luca: ogni 18 ottobre gli appartenenti alla Corporazione erano tenuti a recarsi presso la Chiesa di San Michele dove veniva svolta una messa. Quel giorno era assolutamente vietato lavorare ed era perfino proibito portare il grembiule da lavoro.

Il codice sottoposto a restauro grazie al Rotary ora torna a nuova vita.