Cultura

Il divieto di raccogliere firme

Nel 1949 un’ordinanza della questura limitava i luoghi in cui era possibile dare origine alla petizione contro il patto Atlantico

Dagli stand nelle piazze ai sondaggi on-line, le forme di partecipazione popolare alla vita politica si sono trasformati nel tempo. Operazioni fondamentali per uno stato democratico che, in alcuni periodi storici, hanno subito delle battute di arresto o delle limitazioni. Nel 1949, a Volterra, un’ordinanza della Questura impedì di raccogliere le firme per la petizione contro il patto Atlantico nei luoghi diversi dalle sedi preposte. Uffici della questura e comandi dell’arma dei carabinieri erano, infatti, gli unici organi competenti per la raccolta delle adesioni.

Per scoraggiare i potenziali trasgressori, le forze dell’ordine locali intervennero, con ammonimenti e diffide, anche a mezzo stampa, ricordando che l’infrazione alle regole equivaleva ai reati di inosservanza dei provvedimenti delle autorità e di molestie e disturbo delle persone se avvenuto nei luoghi pubblici, oppure di violazione di domicilio e di violenza privata se perpetrato nelle abitazioni.

Moniti che, però, non intimidirono gli oppositori del trattato difensivo scelto dal governo italiano che rivendicarono la loro azione come presupposto necessario per la democrazia.