Cronaca

Il sindacato degli infermieri proclama lo stato di agitazione per l'Auxilium Vitae

Il NurSind si oppone al licenziamento di 4 infermieri e alla riorganizzazione della struttura

Il NurSind, sindacato degli infermieri, ha inviato ieri, 21 marzo, al prefetto di Pisa e all'assessorato alla Salute della Regione, la comunicazione della proclamazione dello stato di agitazione del personale infermieristico dell'Auxilium Vitae di Volterra.
Secondo il sindacato "ad un mese dalla prima denuncia sui problemi che il licenziamento di 4 infermieri e la conseguente riorganizzazione dell’assistenza infermieristica nella struttura comporterà, nessuna risposta concreta è arrivata da parte della direzione dell’azienda".
Come preannunciato il NurSind ha quindi inviato la comunicazione agli organi competenti, propedeutica allo sciopero degli infermieri se non si dovesse arrivare ad un accordo conciliativo con l'azienda.
I motivi per i quali NurSind ha deciso di proclamare lo stato di agitazione sono vari. Secondo il sindacato "la riorganizzazione della struttura con conseguente diminuzione della dotazione organica di personale infermieristico, per cui verranno licenziati 4 infermieri, mette a repentaglio la sicurezza assistenziale dei pazienti ricoverati in quanto si arriverà nelle due aree funzionali ipotizzate, Cardiovascolare e Neuroriabilitativa, rispettivamente ad un rapporto infermieri/pazienti di 1/34 e di 1/32, assolutamente inadeguato per ottemperare al mandato professionale degli infermieri e al diritto di adeguata assistenza del cittadino ricoverato".
Inoltre secondo il Nursind "il rapporto infermieri/pazienti nelle due unità specialistiche Gravi Cerebrolesi e Cardiorespiratoria non sono adeguati agli standard previsti di 1 infermiere ogni 4 pazienti, vista la complessità assistenziale dei pazienti ricoverati". "Ad oggi - prosegue la nota stampa del sindacato - il rapporto è mediamente di 1/5 e 1/8; peraltro, data la presenza di pazienti completamente dipendenti da respiratore automatico, tale rapporto dovrebbe spesso addirittura scendere a 1 infermiere ogni 2 pazienti".
Secondo Daniele Carbocci, segretario Provinciale NurSind Pisa, "l’assegnazione al personale infermieristico di compiti non propri del profilo professionale, come l'utilizzo di apparecchiature di competenza del profilo professionale del Tecnico di Laboratorio Biomedico, distoglie gli infermieri dall’attività propria ovvero quella di assistenza ai cittadini ricoverati, aggravando ulteriormente le difficoltà di garantire un’assistenza adeguata, oltre ad esporre gli infermieri a gravi problemi di ordine giuridico".
Il sindacato sostiene che "ad oggi, nonostante sia stato richiesto, non ci è stato consegnato l’accordo aziendale sui contingenti minimi in caso di sciopero previsti dalla normativa vigente". "Non siamo pertanto in grado di sapere - proseguono gli infermieri - se il diritto di sciopero nella struttura sia garantito e soprattutto come provvederà l’azienda a garantire l’assistenza se gli infermieri decideranno di incrociare le braccia".
"Non possiamo accettare - conclude la nota di Carbocci - che ancora una volta si pensi di riorganizzare i servizi sanitari facendone pagare le spese agli operatori e ai cittadini".
Fonte: NurSind Pisa