Cultura

La storia dei detenuti attori a Poggibonsi

Un incontro prima dello spettacolo al Teatro dei Rinnovati di Siena per conoscere la storia della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo

Foto di Stefano Vaira

In attesa di rivedere in scena la Compagnia della Fortezza con Santo Genet, in programma il 27 marzo al Teatro dei Rinnovati di Siena, la prossima occasione per chi vuole incontrare e conoscere la storia della Compagnia dei detenuti attori di Volterra, è per domani, venerdì 13 marzo alle 18 nell'Auditorium HB di Poggibonsi. La storia di una compagnia che da 27 anni, sotto la direzione di Armando Punzo, ha totalmente rivoluzionato il Carcere di Volterra trasformandolo da Istituto di Pena in Istituto di Cultura e diventando un'esperienza teatrale unica nel suo genere e riconosciuta a livello internazionale.

L'evento di domani Mercuzio e altre utopie realizzate. Il teatro della Compagnia della Fortezza. sarà il preludio a una serie di attività preliminari che condurranno alla replica di Siena. Infatti, l'Associazione la Scintilla ospita nell' Auditorium HB un avvincente racconto teatrale che attraverserà i momenti più importanti della Compagnia, con la presentazione di estratti degli spettacoli più importanti fino ad oggi realizzati, interpretati da Armando Punzo e da Aniello Arena, con le suggestioni delle musiche di scena di Andrea Salvadori e la proiezioni frammenti di film e video di alcuni spettacoli storici.

Filo rosso della serata saranno, ancora una volta, le ultime pubblicazioni editoriali e musicali della Compagnia della Fortezza : Armando Punzo, È ai vinti che va il suo amore - i primi venticinque anni di autoreclusione con la Compagnia della Fortezza di Volterra , Clichy 2013; Aniello Arena con Maria Cristina Olati, L'aria è ottima (quando riesce a passare). Io, attore, fine-pena-mai , Rizzoli 2013; Andrea Salvadori, cd delle musiche di scena degli spettacoli Hamlice - Saggio sulla fine di una civiltà , Mercuzio non vuole morire e Santo Genet .

La serata, a ingresso libero, sarà coordinata da Chiara Fabene con un intervento di Alessandro Fo.