Cultura

“Lacrime asciutte, le donne piangono dentro”

Gianni Manghetti ha presentato a Roma il suo ultimo libro dedicato alle donne che viveano nelle abitazioni arroccate sul tufo toscano tra Volterra e Pomarance

Un borgo toscano nell’immediato dopoguerra è l’epicentro di una serie di storie di “donne del popolo” testimoni di sofferenze, illusioni, speranze attese e troppo spesso negate. Lacrime asciutte, le donne piangono dentro il libro di Gianni Manghetti (Cantagalli- primamedia editore) che è stato presentato giovedì 11 dicembre a Roma.

Nell'ultimo libro di Manghetti, presidente della Cassa di Risparmio di Volterra, emergono spaccati di vita di grande intensità emotiva che appartengono ad un mondo che sembra distante un’eternità dai nostri giorni e del quale l'autore cattura l’essenza, tramandando una memoria altrimenti destinata a perdersi nell’oblio dei tempi. 

E' la storia di Lina, Melita, Corrada, Sofia e Marianna, “donne del popolo” vissute negli anni Quaranta in un borgo toscano. Il microcosmo locale si fonde con il macrocosmo nazionale; alle vicende dei personaggi si intrecciano, sullo sfondo, grandi avvenimenti che hanno scandito la storia italiana, come il referendum del 2 giugno 1946, il primo a suffragio universale, che sancì il passaggio dalla monarchia alla repubblica. La ritualità quotidiana, fatta di sacrifici e ristrettezze, viene scossa dagli imprevisti della vita che investono le esistenze delle protagoniste con la stessa veemenza con la quale vento e pioggia limano e sgretolano senza pietà le abitazioni arroccate sul tufo toscano tra Volterra e Pomarance. Eppure le “donne dalle lacrime asciutte, quelle che piangevano dentro”, mostrano una dignità e una forza d’animo sorprendenti.