Cronaca

Muore in salina: in corso le indagini

Dzevdet Ferati stava lavorando all'interno dello stabilimento quando ha perso la vita. A soli 42 anni lascia la moglie e due figli

Questa mattina Dzevdet Ferati, 42 anni, stava lavorando all'interno dello stabilimento della Locatelli di Saline di Volterra quando ha perso la vita. 
L'uomo, nato in Macedonia, ma da diversi anni residente a Saline, stava eseguendo dei lavori all'interno degli impianti della salina per conto di una ditta edile esterna.
Verso mezzogiorno è scattato l'allarme: inutili i soccorsi dei sanitari della Misericordia di Saline e dell’automedica che sono giunti sul posto, allertando anche l’elisoccorso Pegaso che è atterrato nel vicino campo sportivo. Per l'uomo, che lascia la moglie e due figli, non c'era più nulla da fare.

Blindata la fabbrica di Saline: sul posto stanno eseguendo le indagini i Carabinieri della Compagnia di Volterra ed il personale della Asl 5 di Pisa.
Nessuno parla, solo poche parole dalle bocche dei dipendenti dell'ex Salina di Stato che escono dal cancello. 
Le indagini degli inquirenti e l'autopsia dovranno stabilire l'esatta causa del decesso. La salma è stata portata via intorno alle 17 da un carro funebre della Misericordia di Volterra per essere trasportata a Pisa dove il medico legale eseguirà l'esame autoptico. 
Secondo indiscrezioni, la zona dove è avvenuto il decesso è stata sottoposta a sequestro per effettuare tutte le necessarie verifiche e pare che l'uomo stesse lavorando nei pressi dell'elevatore a tazze, un macchinario utilizzato nello stabilimento minerario per caricare il sale.
Sempre stando alle poche informazioni trapelate all'esterno della fabbrica, sembra che Ferati stesse utilizzando un martello pneumatico e alcuni riferiscono che la dinamica potrebbe essere legata anche ad una pompa ad immersione, utilizzata per togliere dell'acqua.
Solo le indagini potranno chiarire l'esatta dinamica e se l'uomo sia rimasto folgorato a causa di un incidente mentre lavorava, come appare al momento probabile, oppure se la morte sia avvenuta in seguito ad un malore.

Il via vai delle auto dei Carabinieri, i giornalisti fuori dal cancello e i rappresentanti del sindacato della CGIL e dei lavoratori che hanno chiesto di entrare nello stabilimento senza però essere ascoltati, non sembrano aver fermato il lavoro della fabbrica. Nonostante la morte di Ferati, per tutto il pomeriggio i camion hanno continuato ad entrare ed uscire dalla sbarra del cancello.