Accusato di numerose rapine in Toscana e ora in carcere a Grosseto, è stato lui stesso a indicare agli inquirenti dove aveva nascosto l'armamentario per le rapine. Così i carabinieri sono arrivati a delle macerie nei boschi di Montegemoli, sotto le quali c'era la sacca con tutto l'indispensabile per rapinare banche: una pistola scacciacani privata del tappo rosso di riconoscimento, 48 colpi e collant da donna, utilizzati per coprirsi il volto al pari di un berretto da pescatore a falde larghe.
Il rapinatore è stato arrestato il mese scorso, individuato grazie alle immagini di numerose telecamere di videosorveglianza e nonostante il curioso stratagemma usato durante i colpi al fine di sviare le indagini: italianissimo, chiedeva la consegna dei con un finto accento straniero. Circa 100mila euro il bottino complessivo delle numerose rapine effettuate, grazie al quale si è anche concesso una vacanza alle Antille. Poi, ritornato in Italia, l'arresto.
La sacca l'aveva nascosta in Alta Val di Cecina perché scelta come luogo per i prossimi colpi.