Cronaca

Ha un tablet rubato dal negozio: denunciato

Un giovane di 25 anni è stato beccato dalla Polizia in possesso di un oggetto il cui furto era stato segnalato quattro mesi prima dalla commerciante

Nel mese di settembre la titolare di un noto negozio di informatica di Volterra si era accorta che ignoti avevano asportato dall’espositore un tablet marca Acer. La donna si era recata al Commissariato di Volterra per formalizzare la denuncia. Nella serata di ieri, 7 gennaio 2015, una pattuglia della polizia impegnata nel servizio di controllo del territorio, ha notato in centro a Volterra un giovane che aveva un tablet dello stesso modello e con la stessa singolare livrea di quello segnalato nella denuncia di furto. Grazie a questo particolare gli agenti hanno subito avuto il sospetto e hanno deciso di procedere al controllo ed è emerso che i numeri di serie del tablet in possesso del ragazzo erano gli stessi dell'oggetto rubato.

Il tablet è stato sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Mentre il ragazzo, un cittadino italiano di 25 anni di origini centroamericane , è stato denunciato dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Volterra per il reato di ricettazione, previsto e punito dall’articolo 648 del Codice Penale, per essersi impossessato ed aver utilizzato un tablet provento di furto. Dai controlli il 25enne è risultato avere a suo carico anche altri precedenti di polizia per analoghi reati. Alla domanda degli agenti in merito al possesso dell’oggetto, il giovane avrebbe riposto riferendo circostanze vaghe e senza fornire alcun riscontro sulla sua legale provenienza dell’oggetto, sostenendo di averlo acquistato in un’altra città da uno sconosciuto senza alcun documento di acquisto.

Il Commissariato di Volterra coglie l’occasione per ammonire i giovani dal commettere gravi reati nella convinzione di aver fatto un affare, acquistando oggetti che non siano corredati da idoneo titolo di acquisto e quindi di dubbia provenienza. Giova infatti precisare che il giovane è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa per il reato di “ricettazione”, per il quale rischia adesso una condanna che prevede la reclusione da due a otto anni ed una multa da euro 516 a euro 10.329.