Cultura

Salvata l'acropoli, simbolo dell'antica Velathri

Dopo il crollo dello sperone sono stati inseriti dei pali e praticate iniezioni di cemento per tenere tutto il terreno tra la parte crollata e l’area archeologica

A distanza di un mese e mezzo circa dal crollo dello sperone di roccia in piazza Martiri della Libertà, avvenuto lo scorso 3 marzo, si sono conclusi i lavori per la messa in sicurezza anche dell’acropoli etrusca di Piano di Castello. Come già era accaduto dopo la ferita delle Mura medievali nel tratto tra piazza dei Fornelli e la porta all’Arco, i lavori sono stati tempestivi ed estremamente accurati. Infatti, sono stati inseriti dei pali e praticate iniezioni di cemento per tenere tutto il terreno tra la parte crollata e l’area archeologica.
L'acropoli rappresenta un vero patrimonio per Volterra, unico al mondo; la parte alta della città è stata, infatti, il luogo di incontro dei tre momenti più importanti della memoria storica di Volterra: etrusco, romano e medievale. Lo è stata fino al 1472, quando la zona cambiò a causa del sacco e della caduta di Volterra sotto la signoria di Firenze: i Medici ordinarono la distruzione del palazzo del Vescovo, delle torri e delle abitazioni per costruire la Fortezza attorno alla quale doveva esserci, per motivi di sicurezza, una zona di vuoto, di rispetto.
Nel 1926, furono iniziati i primi scavi nell’area del Piano di Castello e fu riportata alla luce la piscina romana, una cisterna rettangolare a tre navi sorrette da sei pilastri, II secolo d.C., usata come riserva di acqua potabile. Il resto, inspiegabilmente, fu fatto ricoprire. Solo nel 1967, grazie alla lungimiranza della Cassa di Risparmio di Volterra, l’acropoli assunse le attuali caratteristiche: le basi di due edifici etruschi del IV secolo a.C., uno sicuramente un tempio, la strada etrusca, i resti di un piccolo complesso edilizio del V secolo a.C., muri e calcestruzzi romani, due strade medievali di probabili abitazioni urbane con pozzi e frammenti di un frontone templare e testimonianze del periodo ellenistico. L’acropoli è considerata da tutti luogo non solo di memorie, ma vero e proprio simbolo dell’antica Velathri e della moderna città di Volterra.