Cronaca

Sono 1500 le firme contro le trivellazioni sul Cecina

La petizione rivolta al governatore della Toscana Rossi per fermare le autorizzazioni alle ricerche della società Gesto; scaricabile sul sito della Regione l'intero progetto

La petizione contro due nuovi pozzi geotermici sul fiume Cecina, lanciata sul sito change.org e indirizzata al presidente della Toscana Rossi ha raggiunto 1500 firme.
La petizione. La raccolta firme, promossa a Casole in provincia di Siena, dal Comitato Difensori della Toscana, dall'associazione Casole Nostra, dall'associazione Ecomuseo Borgo La Selva e dal Comitato Toscana Terra Pulita è indetta per chiedere la revoca dell'autorizzazione che la Regione ha concesso alla società Gesto di realizzare due pozzi esplorativi per verificare la presenza di un potenziale serbatoio geotermico nel Comune di Pomarance.
Il VIA. Il procedimento è sottoposto al Via della Regione Toscana: le amministrazione coinvolte, tra cui Unione Montana, Provincia di Pisa e Comune di Pomarance, hanno tempo fino al 29 maggio per inviare i pareri, dopodiché l'ultima parola spetterà all'ente regionale.
Il progetto. Come riportano i documenti ufficiali di Gesto, scaricabili dal sito della Regione Toscana "il progetto riguarda la realizzazione di due postazioni di perforazione, ciascuna delle quali sarà caratterizzata dalla perforazione di un pozzo esplorativo verticale, che GESTO Italia S.r.l. intende eseguire nel territorio comunale di Pomarance". "L'obiettivo dei pozzi - si legge ancora - è costituto dalla conferma del modello geotermico ipotizzato, che prevede la presenza, ad una profondità di oltre 2mila metri di un potenziale serbatoio contenente vapore idoneo per un successivo sfruttamento energetico che avverrà in accordo allo sviluppo delle più moderne tecnologie e ad emissioni atmosferiche nulle".
"La temperatura al tetto del primo potenziale serbatoio geotermico - scrivono ancora i tecnici di Gesto - è di circa 160°C a circa 1.600 metri di profondità; la temperatura del potenziale livello produttivo più profondo, effettivo obiettivo della esplorazione, si suppone maggiore di 200°C a partire dalla profondità di 2mila metri (...) si può orientativamente prevedere una produttività media di pozzo di 20/30 t/h di vapore".
"L’area di lavoro interessata dalle attività per la perforazione dei pozzi - si legge ancora nelle relazioni presentate da Gesto alla Regione - è pari a circa 16.500 metri quadrati di cui (...) in aree agricole attualmente interessate da colture di tipo intensivo".