Cronaca

Una lettera poi il gas per uccidersi con il figlio

L'uomo trovato morto in auto ha rapito il figlio a Napoli e ha vagato fino in Toscana. Poi ha lasciato un messaggio in cui ha spiegato il suo gesto

Ha rapito il figlio dopo averlo preso a scuola ieri in provincia di Napoli, dove il piccolo vive con la madre, poi ha vagato tutta la notte per fermarsi a Montecatini Val di Cecina. E' qui che il 43enne trovato privo di vita stamattina nella sua auto, ha deciso di farla finita. Ha parcheggiato in piazza XXV Aprile e poi, ha aperto la bombola del gas che si era procurato in modo da saturare l'abitacolo. Lui è morto, il bimbo si è salvato uscendo dalla macchina.

Un'azione pianificata le cui ragioni si trovano nella lettera lasciata dall'uomo nell'abitacolo. E' lì, infatti, che il 43enne ha scritto di non accettare più che il figlio, dopo la separazione dalla moglie avvenuta nel 2012, fosse stato affidato in via esclusiva alla madre.

A ricostruire la vicenda sono stati i carabinieri. Avrebbe dovuto riportare il bambino a casa entro la serata. Quando la madre non li ha visti tornare, la madre ha denunciato la sottrazione del minore a un commissariato nel napoletano. 

E' stato il bambino stesso, che ancora non ha compiuto nove anni, a dare l'allarme suonando il campanello di un'abitazione vicina alla piazza dove il padre aveva parcheggiato l'auto. Le persone che se lo sono trovato davanti hanno allertato i soccorsi. Il piccolo è stato portato all'ospedale di Pontedera: le sue condizioni non destano preoccupazione.

La madre è già stata informata dai carabinieri e si è subito messa in viaggio per la Toscana.