Cultura

Etruschi contro Greci per la potatura della vite

Le civiltà antiche dettero origine a due diverse scuole sul metodo di coltivazione delle piante. I Rasenna lasciavano tralci lunghi e pendenti

Vino corposo o più leggero, fermo o frizzante, fruttato o liquoroso, d’annata o novello, la classificazione enologica per tipologie è articolata e diversificata. Numerosi fattori, infatti, concorrono alla produzione di un buon vino, dalle condizioni ambientali e climatiche all’intervento dell’uomo, sono tutti elementi fondamentali per la qualità del raccolto.

Le premesse per una buona etichetta, affondano le proprie radici a partire dai metodi di coltivazione. Tecniche e trucchi del mestiere caratterizzano l’agricoltura fin dalle sue origini.

Già in epoca antica, infatti, due diverse scuole di pensiero coinvolgevano la potatura della vite. Se, da un lato, i Greci proponevano un sistema a ceppo basso e sostegno morto, dall’altro, gli Etruschi replicavano con uno a ceppo alto e sostegno vivo.

Il primo criterio si concentrava sulla qualità del vino, danneggiandone la quantità, il secondo favoriva la produttività a discapito delle proprietà organolettiche. I Rasenna lasciavano, infatti, i tralci lunghi e pendenti, mentre gli Elleni praticavano un intervento cesorio più radicale lasciando speroni corti e dritti.

Metodologie diverse che, a distanza di secoli, sono parte integrante della tradizione enologica italiana.