Cultura

Gli Etruschi e la magia del sottosuolo

Per l’antico popolo, sotto la superficie della terra si nascondeva il passaggio di accesso verso il mondo dell’aldilà. E da lì aveva inizio il loro viaggio

Un vero e proprio cammino quello che, nella credenza etrusca, permetteva di raggiungere il mondo celeste. Un collegamento diretto tra vita terrena e aldilà che, costellato di prove e ostacoli da superare, iniziava dopo la morte nei meandri del sottosuolo. Il viaggio aveva, così, origine nelle viscere della terra che, considerate dall’antico popolo un luogo sacro, erano la dimora di alcune divinità e teatro di forze magiche ed energie soprannaturali.

Le tombe dei Rasenna avevano, infatti, una falsa porta da cui un messaggero alato, inviato dagli dei, prendevano il defunto per condurlo nel regno dei cieli dove, oltre alla perfezione dell’anima avrebbero conquistato la vita eterna. A regolare e a mantenere saldo il legame tra universo fenomenico e sfera divina intervenivano i sacerdoti che, attraverso culti e rituali, interpretavano il volere degli dei e ne ottenevano la loro protezione.