Cultura

Gli etruschi e le scope sacre di erica

La pianta simbolo di purezza veniva utilizzata per pulire i templi dedicati agli dei. Secondo la credenza i suoi ramoscelli erano abitati da spiriti

Nell’organizzazione religiosa, gli etruschi non lasciavano niente al caso. Attenti ai messaggi divini, all’interpretazione dei segnali premonitori e ai rituali devozionali, curavano anche i più piccoli e, apparentemente, insignificanti dettagli. Nella cura dei particolari non si sottraeva neppure la pulizia dei templi che, "regolamentata" da norme precise, prevedeva l'utilizzo di utensili sacri. Tra questi anche le granate che venivano realizzate con ramoscelli di erica perché, secondo la credenza antica, erano abitati da spiriti benigni capaci di allontanare le influenze malefiche esercitate da demoni che erano soliti infestare la pianta simbolo di purezza. Inoltre, risposare sotto le fronde di questi arbusti permetteva, seguendo il rituale, di avere accesso alla dimensione ultraterrena e di scongiurare la possibilità di un rapimento da parte delle forze del male. L'erica, quindi, appagava il sogno di bellezza e le pratiche apotropaiche del complesso e misterioso popolo.